Nel mondo del vino, la tradizione è un valore fondamentale, ma è la ricerca tecnologica a guidare il futuro. Dalla vigna alla cantina, ogni fase della produzione è oggi affiancata da strumenti sempre più sofisticati, nati per correggere imperfezioni, esaltare le caratteristiche varietali e preservare l’integrità sensoriale del prodotto finale. Che si tratti di affrontare sfide climatiche, contaminazioni microbiche o squilibri aromatici, l’industria vinicola non smette mai di innovare. Le nuove tecnologie non solo permettono di salvare vini compromessi, ma aprono anche la strada a una vinificazione più sostenibile, precisa e redditizia. È il caso dell’azienda neozelandese specializzata in tecnologie di filtrazione molecolare per la vinificazione Amaea che avrebbe sviluppato un sistema innovativo di filtrazione molecolare basato su polimeri molecolari stampati (Mip), che sta ottenendo un ampio riconoscimento nel settore vinicolo, con lo scopo di catturare selettivamente le molecole indesiderate, come pirazine, etilfenoli e composti fenolici responsabili dei profili sensoriali, e di rimuoverle preservando, al contempo, il carattere varietale, il colore e il sapore essenziale del vino. Almeno è quanto sostiene, in una nota, rilasciata nei giorni scorsi.
“I viticoltori affrontano sfide reali quando nei loro vini emergono caratteristiche o effetti indesiderati che i metodi tradizionali non riescono a risolvere - afferma Aiden Tapping, ad Amaea - la nostra soluzione di filtrazione molecolare offre loro il controllo per individuare e rimuovere i composti responsabili di profili sensoriali indesiderati, senza compromettere le caratteristiche desiderabili. Questo recupera valore, evita che il vino venga declassato o scartato e, in definitiva, protegge l’integrità del marchio”, conclude Tapping.
“I vini affetti da aromi indesiderati, come quelli provocati da cimici, pirazine o da un’eccessiva amarezza, rappresentano una sfida significativa per i produttori, sia dal punto di vista qualitativo che economico. Per affrontare questi problemi - afferma Amaea - la tecnologia RMx di Amaea, progettata per eliminare aromi sgradevoli causati da gelo, lieviti Brettanomyces, materiali estranei (Mog) e altri fattori, insieme alla tecnologia PFx, pensata per affinare la percezione al palato, ha supportato oltre 50 aziende vinicole tra Nuova Zelanda e Usa (tra i casi citati anche il colosso americano Jackson Family Wines) nel trattamento di più di 1,5 milioni di litri di vino nell’ultimo anno. Questo intervento ha permesso di recuperare un valore stimato di 3,5 milioni di dollari statunitensi (circa 6,2 milioni di dollari neozelandesi) negli ultimi 12 mesi”.
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