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UNIONE EUROPEA: VERSO UN RIPENSAMENTO SUL ROSE’ DA BRUXELLES

Sul via libera al finto vino rosè, frutto di una semplice miscela tra vini da tavola bianchi e rossi, Bruxelles ci ripensa, in quanto l’emozione politica provocata dalla proposta è stata sottostimata. La Commissione Europea, insomma, prende atto dell’alzata di scudi contro la misura che ha visto Italia e Francia in prima linea, sostenute dal Parlamento Europeo e dalle organizzazioni agricole. Si teme la concorrenza sleale di un rosè a buon mercato rispetto ad uno di qualità frutto di una specifica vinificazione. Bruxelles ora sta lavorando sulla questione, in vista del Comitato di gestione che riunirà il 19 giugno gli esperti dei 27 nel settore del vino, e che inizialmente doveva dare il via libera definitivo al “pacchetto” di misure sulle nuove pratiche enologiche decise negli anni passati al momento della riforma dell’organizzazione di mercato. In Europa, è da anni che la Spagna può fare il suo rosè miscelando vini da tavola, e la pratica è anche autorizzata per i produttori nel resto del mondo, i cui prodotti entrano liberamente in Europa. La news è trapelata ieri da ambienti europei (i ministri dell’Agricoltura Ue, la commissaria Mariann Fischer Boel e i responsabili europei erano riuniti a Brno in consiglio informale).

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