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USA, TENGONO I CONSUMI DI VINO MA SI BEVE A PREZZO PIÙ BASSO. FEDAGRI: “QUELLO DEGLI STATES E’ PER IL VINO DELLE NOSTRE COOPERATIVE IL SECONDO MERCATO, DOPO LA GERMANIA; MERCATO CHE PER LE NOSTRE 423 CANTINE VALE OGGI 350 MILIONI DI EURO”

Italia
Gli americani non rinunciano al vino, ma cercano etichette meno costose

Negli Usa c’è un calo dell’8% in volume e del 14% in valore: frena, dunque, l’export dei vini delle cooperative Fedagri-Confcooperative. Dati che appaiono in linea con il trend negativo delle importazioni complessive di vino nel continente americano: secondo i dati ufficiali del Dipartimento di Stato per l’Agricoltura (Usda), nel primo trimestre 2009, le importazioni hanno registrato una crescita quantitativa del 13% in più rispetto sul 2008, a fronte di un calo del 16% in valore. A emergere non è tanto una diminuzione dei consumi, quanto la ricerca di prodotti a prezzo più contenuto: il prezzo medio del vino importato, nei primi tre mesi, è sceso del 26%, passando dai 5,23 dollari al litro del 2008 ai 3,89 del 2009 (dati Usda).

“Gli americani - commenta il presidente Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni - non sembrano rinunciare al piacere di bere, solo che lo fanno scegliendo le bottiglie che costano meno. A trarre beneficio da questo cambiamento nelle preferenze di acquisto sono stati i vini dell’Argentina e del Cile che hanno messo a segno incrementi nell’export, sia sul fronte dei volumi che dei valori”.

I vini argentini, secondo i dati dell’Usda, sono cresciuti, nel primo trimestre 2009, del 30% in valore e del 20% in quantità. Il Cile, invece, ha messo a segno un +17% sul fronte economico e un +83% su quello quantitativo. Il motivo? Il prezzo medio all’import dei vini argentini è 2,14 dollari al litro, quello dei vini cileni 2,26.

Al contrario, i più danneggiati da questo cambiamento nei consumi sono proprio i produttori europei con in testa la Francia, che nel 2008 ha dovuto registrare una caduta dell’export del 30% in valore e del 9% in quantità.

“Quello statunitense - osserva Bruni - rappresenta per il vino delle nostre cooperative il secondo mercato di esportazione dopo la Germania, un mercato che per le nostre 423 cantine vale oggi più di 350 milioni di euro”.

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