VENDEMMIA 2009, PROBLEMI FUORI DAL VIGNETO. ASSORDANTE SILENZIO NORMATIVO SU DISTILLAZIONE, OCM E MODIFICHE ALLA 164/1992. E IL TEMPO STRINGE ...

Causa assordante silenzio normativo, la vendemmia 2009 rischia di dover affrontare molte criticità “extra-vigna”. Vediamo quali. Il piano nazionale di distillazione di crisi, varato dalle Politiche Agricole ad inizio luglio, non ha ancora il decreto attuativo, bloccato in conferenza Stato-Regioni, e non si prevede neanche l’attuazione “d’urgenza” in Consiglio dei Ministri. Conseguenza: tanti produttori hanno ancora il vecchio vino per la distillazione in cantina e, per giunta, le distillerie non possono pianificare quanto alcol sarà destinato alle bevande e quanto all’uso industriale, dovendo fare i conti con quello prodotto dalla distillazione di crisi e quello in arrivo.

Con il 1 agosto, poi, arriva la fatidica (da tempo conosciuta) entrata in vigore della nuova Ocm vino. I regolamenti applicativi Ue, già votati, saranno pubblicati il 24 luglio, ma bisognerà poi emanare quelli nazionali, che, nel caso italiano, rischiano seriamente di rimanere nella “sala d’attesa” della Conferenza Stato-Regioni.
Il Ministero, da parte sua, li sta già elaborando, ma il Ministro Zaia li vorrà accompagnare da subito con delle indicazioni chiare sulla tempistica di attuazione? O, ancora, sarà in grado di dire una parola chiarificatrice sul delicato aspetto dei controlli? Urgono poi le modifiche alla Legge 164/1992 (necessarie per la nuova Ocm).

Arriveranno entro sei mesi, si è promesso da più parti, ma “l’ignoto” sui criteri che ispireranno questi cambiamenti la fa da padrone. Il vino italiano è di fronte a profondi cambiamenti, ma sarà in grado di affrontarli? Da una parte, le stesse istituzioni non sembrano poi così interessate ai suoi problemi, dall’altro gli stessi attori ancora non hanno fatto sentire la loro voce. E il 27 luglio nuova Conferenza Stato-Regioni. Già voci di corridoio propendono per un nulla di fatto in tema di vino. Nessuno a qualcosa da dire?