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VINI FRANCESI ALLA RISCOSSA: DOPO LA DÉBÂCLE DEL 2009, CHAMPAGNE E BORDEAUX TORNANO A CORRERE NEL MONDO, CON CRESCITE, RISPETTIVAMENTE, DEL 22% E DEL 17%. VOLA IL MERCATO CINESE, MA GLI USA RESTANO IL PRIMO SBOCCO DEI NETTARI TRANSALPINI

Ci sono segnali che vanno interpretati positivamente, anche quando non ci riguardano direttamente. Se della ripartenza dell’export di vino italiano abbiamo già detto, ora arriva la notizia che anche per i concorrenti-cugini di Francia le cose tornano ad andare meglio: le esportazioni di vini (e alcolici) francesi sono cresciute del 18,3% nel 2010 sul 2009, per un valore di 9 miliardi di euro, soprattutto grazie al dinamismo dell’Asia, Cina in testa, ma anche alla ripresa dei mercati del Nord America. Il “Celeste Impero” ha sempre più sete di nettari francesi, anche perché il “target” del consumatore cinese si sta innalzando, prediligendo sempre più le bottiglie di fascia alta, per la gioia dei Bordeaux, che ormai rappresentano l’85% dei vini di importazione in Cina. Corrono forte anche India, Giappone, Hong Kong e Singapore, ma il primo mercato al mondo restano gli Usa, che muovono un giro d’affari - per le etichette transalpine - da 1,6 miliardi di euro (+25,4%), seguiti da Inghilterra e Germania. Ma quali vini made in France tirano la ripresa? Soprattutto lo Champagne (+22%, a 1,9 miliardi di euro) e il Bordeaux (+17%, a 1,5 miliardi di euro), che hanno quasi recuperato le perdite registrate nel 2009 sul 2008, quando le bollicine più famose del mondo sono andate giù del 28%. I dati sono della Federazione francese degli esportatori di vini alcolici. E le previsioni per il 2011 dei transalpini sono per un ulteriore +5-7% dell’export. Un altro importante segnale che il mercato del vino mondiale sta ricominciando a girare ...

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