Interpretare il mercato del vino è sempre più difficile. E se da più parti arrivano segnali di risveglio del mercato enoico, il segmento del lusso continua a marcare il passo. Almeno a guardare i dati relativi al primo trimestre 2024 del colosso francese Lvmh. Se nel complesso nei primi tre mesi c’è stata una crescita organica del giro d’affari del +3%, per 21 miliardi di euro, la divisione Wines & Spirits del gruppo guidato da Bernard Arnault, che contempla marchi che vanno da Moët & Chandon a Krug, da Cheval Blanc a Chateau d’Yquem, da Ruinart a Dom Pérignon e Domaine del Lambrays, da Veuve Cliquot a Cloudy Bay, da Bodega Numanthia a Terrazza de Los Andes ad Ao Yun, per citarne alcuni, fa segnare il -12%. E nel dettaglio, champagne e vini, che valgono 680 milioni di dollari, sono in calo del -8%, mentre cognac & spirits, che pesano per 736 milioni di dollari, fanno addirittura -16%. Colpa, nel caso dei vini, di una domanda in ribasso in Europa, da comparare, però, ad un inizio 2023 importante, caratterizzato da un rimpinguamento degli stock.
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