VINO & ENOTECHE: L’ESTATE NON AIUTA IL BILANCIO MA IN REGIONI COME LA TOSCANA, I TURISTI STRANIERI ACQUISTANO ETICHETTE ANCHE DELLE DENOMINAZIONI PIÙ IMPORTANTI. IL QUADRO STANDO A FRANCESCO BONFIO, PRESIDENTE VINARIUS

La crisi diffusa, evidentemente, tocca anche le enoteche del Bel Paese ma in quale misura? WineNews lo ha chiesto a Francesco Bonfio, presidente di Vinarius, associazione che, da un quarto di secolo, mette sotto lo stesso tetto le migliori enoteche italiane (ma ce ne sono anche di europee, di americane e anche una australiana).
“Vinarius - spiega il suo presidente - non effettua rilevamenti statistici indicativi. Certo è che tra i nostri soci l’80% del fatturato arriva tra novembre e dicembre e quindi, normalmente, il volume di affari estivo è piuttosto limitato specialmente per quello che arriva dalle denominazioni più importanti dal Barolo al Brunello dall’Amarone al Chianti Classico”. Bonfio, a capo di due enoteche a Siena (San Domenico e Palazzo Piccolomini) sottolinea, però, il fatto che “in regioni come la Toscana, anche il periodo estivo rappresenta un’ottima opportunità di vendita per una clientela sostanzialmente composta dai turisti stranieri, che è pronta anche a spendere per i vini più importanti”.

Lasciando i panni di presidente di Vinarius, Bonfio aggiunge che “le vendite nelle mie enoteche delle maggiori denominazioni toscane a partire dal Brunello non hanno avuto particolari flessioni, se mai ho registrato qualche difficoltà per i Supertuscan, una volta decisamente protagonisti delle vendite. Naturalmente - continua Bonfio - dobbiamo fare i conti con una flessione generalizzata che tocca tutti i vini, di qualsiasi fascia di prezzo e che dipende nella sua quasi totalità dalla crisi economica che stiamo attraversando”.