Robert Parker Wine Advocate Symposium, Roma (175x100)
Consorzio Collio 2024 (175x100)
RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI

“World’s Best Vineyards 2024”, Tenuta Cavalier Pepe è la miglior cantina d’Italia

Nella Top 50 anche Ceretto, Castello Banfi e Tenuta Castelnuovo (Lunelli). La Bodegas Marqués de Riscal è la n. 1 al mondo

La spagnola Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal è la cantina più bella del mondo, mentre Tenuta Cavalier Pepe, che si piazza al n. 14 della classifica mondiale, è la più bella d’Italia. Ma nella Top 50 ci sono anche le italiane Ceretto (in posizione n. 20), Castello Banfi (n. 22) e Tenuta Castelbuono (Lunelli) al n. 25, la più alta new entry. Sono questi i giudizi della prestigiosa “World’s Best Vineyards 2024”, che ogni anno incorona le 50 migliori destinazioni vinicole del pianeta, aziende vinicole che offrono esperienze enologiche indimenticabili e promuovono la cultura del vino. I risultati sono stati annunciati ieri nella pittoresca tenuta Nyetimber nel West Sussex, in occasione di un evento a cui hanno partecipato produttori di tutto il mondo.
Guardando alle italiane in classifica, Tenuta Cavalier Pepe è tra i riferimenti del vino d’Irpinia: qui la famiglia Pepe accoglie i visitatori tra la cantina, il ristorante panoramico ed alcuni alloggi immersi nella natura, in un sistema aziendale rispettoso del paesaggio e meta di un qualificato turismo culturale.
La piemontese Ceretto, che piazza al n. 20 (lo scorso anno era in posizione n. 29, unica realtà italiana nella Top 50), è guidata da una delle famiglie che più hanno segnato la storia recente dell’enogastronomia delle Langhe, con il vino, ma anche con i noccioleti e l’alta ristorazione. Il riconoscimento premia il progetto di hospitality avviato già nel 2009, quando la Ceretto ha aperto le porte della Tenuta Monsordo Bernardina (con il suo ormai iconico Acino) ai visitatori di tutto il mondo. Castello Banfi, al n. 22, è la cantina che ha fatto la storia contemporanea del territorio del Brunello di Montalcino, sotto la guida salda della famiglia Mariani, e che da ormai tre decenni rappresenta uno dei punti di riferimento dell’enoturismo nazionale. Tenuta Castelbuono, in posizione n. 25, possedimento in Umbria di Tenute Lunelli, è famosa a livello internazionale per il suo “Carapace”, opera del Maestro Arnaldo Pomodoro, che ha richiesto ben sei anni di lavori: un’opera unica, che sfida i confini tra scultura e architettura. È la prima scultura al mondo nella quale si vive e si lavora.
Quest’anno l’argentina Catena Zapata, vincitrice della “World’s Best Vineyard 2023”, è entrata nella “Hall of Fame”, riservata alle aziende che hanno raggiunto la vetta della classifica dei vincitori negli anni precedenti. Come la monumentale cantina Antinori nel Chianti Classico, al n. 1 nel 2022, entrata a pieno diritto lo scorso anno nella “Hall of Fame”, e dunque fuori gara.
Il primo posto della Top 50 è andato a Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal, nella regione della Rioja: Marqués de Riscal è stata fondata nel 1858 ed è nota non solo per i suoi vini straordinari, ma anche per la sua architettura iconica. I visitatori possono soggiornare nel lussuoso hotel, progettato da Frank Gehry, con vista sui vigneti, e gustare una cena abbinata al vino presso il ristorante di fama internazionale che offre squisita cucina locale. Al secondo posto della classifica si piazza la cantina cilena VIK (che si aggiudica anche il premio World’s Best Vineyards Continent Winner - South America): caratterizzata da un design elegante e futuristico, con un tetto in titanio riflettente che rispecchia il paesaggio circostante, si fonde armoniosamente con la bellezza naturale della valle. Oltre ai tour dei vigneti e alle degustazioni di vino, i visitatori possono anche esplorare i terreni a cavallo.
Al terzo posto c’è l’azienda Creation, in Sud Africa (anch’essa nominata World’s Best Vineyards Continent Winner - Africa), rinomata per la creazione di menu-degustazione gourmet che si abbinano perfettamente i suoi vini. Creation offre anche una panoramica didattica sul processo di vinificazione e sulla gestione dei vigneti, per gli appassionati di vino che desiderano approfondire il mondo del vino.
Bodegas Ysios, in posizione n. 4 (premiata come Highest Climber, avendo scalato 67 posizioni rispetto all’anno scorso) è nota per i suoi vini Rioja di alta qualità e l’architettura all’avanguardia. I visitatori possono prenotare tour​​ dei vigneti con autista privato e sommelier, per esplorare in profondità il territorio ed i suoi vini. Schloss Johannisberg, in Germania, nota come luogo di nascita del Riesling, con oltre 1.200 anni di storia vinicola, è  al n. 5 della classifica. La cantina è un ex monastero ricostruito come castello nel 1716 ed è circondata da vigneti e viste mozzafiato sul fiume Reno. Offre tour e degustazioni che illustrano uno spaccato di secoli di tradizione vinicola.
La classifica viene formata guardando ad esperienze che arrivano da 22 regioni e Paesi del mondo importanti per la produzione di vino, ciascuno con un panel di 36 professionisti tra sommelier, giornalisti ed esperti nel settore enoturistico ed enogastronomico, guidati da un capo-panel che in Italia è Chiara Giorleo, critica e formatrice freelance; sette le preferenze a testa da assegnare tra cantine del proprio Paese di origine ed estero da indicare liberamente (non c’è un elenco predefinito) con tanto di motivazioni per arrivare al calcolo finale cui concorrono i voti di tutti i panel che definisce le migliori 100 cantine al mondo in termini di ospitalità.
Quest’anno la Spagna ha avuto il maggior numero di vigneti nella Top 10, ben tre, due dei quali provengono dalla Rioja. In totale, conta otto vigneti nella Top 50. Francia e Germania hanno entrambe avuto due vincitori nella Top 10 e anche la Francia ha otto vigneti nella Top 50. Metà dei migliori vigneti francesi sono aziende di Champagne, tra cui Maison Ruinart (n. 6), Champagne Bollinger (n. 12), Champagne Billecart-Salmon (n. 27) e Maison Pommery (n. 47). Quest’anno nella classifica figurano 28 vigneti provenienti dall’Europa, 12 dal Sud America, 3 dal Nord America, 3 dall’Asia, 2 dall’Africa e 2 dall’Australasia.

Focus: La classifica completa “World’s Best Vineyards 2024”

1. Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal, Spain (Best Vineyard in Europe)
2. VIK, Cile (Best Vineyard in South America)
3. Creation, South Africa (Best Vineyard in Africa)
4. Bodegas Ysios, Spain (Highest Climber)
5. Fürst Von Metternich-Winneburg’sche Domäne Schloss Johannisberg, Germany
6. Maison Ruinart, France
7. Château Smith Haut Lafitte, France
8. Abadía Retuerta, Spain
9. Weingut Dr. Loosen, Germany
10. Finca Victoria - Durigutti Family Winemakers, Argentina
11. Bodega Garzón, Uruguay
12. Champagne Bollinger, France
13. Château d’Yquem, France
14. Tenuta Cavalier Pepe, Italy
15. Quinta do Crasto, Portugal
16. Robert Mondavi Winery, United States (Best Vineyard in North America)
17. Montes, Chile
18. Bodegas Salentein, Argentina
19. Viu Manent, Chile
20. Ceretto, Italy
21. Château Pape Clément, France,
22. Castello Banfi, Italy
23. Bodega Muga, Spain
24. Jordan Vineyard & Winery, United States
25. Tenuta Castelbuono (Tenute Lunelli), Italy (Highest New Entry)
26. Matias Riccitelli, Argentina
27. Champagne Billecart-Salmon, France
28. Quinta do Bomfim (Symington Family Estates), Portugal
29. El Enemigo Wines, Argentina
30. Marqués de Murrieta Estates & Wines, Spain
31. Bodegas Vivanco, Spain
32. D’Arenberg, Australia (Best Vineyard in Australasia)
33. Domäne Wachau, Austria
34. González Byass - Bodegas Tio Pepe, Spain
35. Château Héritage, Lebanon (Best Vineyard in Asia)
36. Quinta do Noval, Portugal
37. Magill Estate (Penfolds), Australia
38. Bodega Bouza, Uruguay
39. Bodega DiamAndes, Argentina
40. Bodega Colomé, Argentina
41. Klein Constantia Winery, South Africa
42. M. Chapoutier, France
43. Szepsy Winery, Hungary
44. Duckhorn Vineyards, United States
45. Gramona, Spain
46. Chateau Kefraya, Lebanon
47. Maison Pommery (Champagne), France
48. 98WINEs, Japan
49. Viña Casas Del Bosque, Chile
50. Gusbourne, England

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli