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VINO & SOLIDARIETÀ

Per fare un gioco, ci vuole una botte: adolescenti con difficoltà diventano artigiani per Tinazzi

Con Il progetto “Salva una botte crea un capolavoro” i ragazzi del Villaggio Educativo Salesiano di Villa Albarè recuperano le botti della cantina

Per fare un gioco, ci vuole una botte, ma anche per fare mobili, idee regalo e oggetti tra i più creativi, e da un pezzo di legno si può donare una possibilità a chi si trova in una situazione difficile. È l’idea di “Salva una botte, crea un capolavoro”, il progetto delle Cantine Tinazzi, con i ragazzi della Bottega Tettoia Pinardi, il laboratorio artigiano del Dab, Villaggio Educativo Salesiano di Villa Albarè a Costermano sul Garda, che promuove lo sviluppo personale e lavorativo degli adolescenti con difficoltà in un contesto sociale e in ambito famigliare e scolastico. Artigiani per un giorno, dal legno di recupero delle botti della cantina veneta che deve il suo nome ai recipienti simili a botti dove si metteva l’uva pigiata a fermentare secondo l’antica tradizione veronese, i ragazzi imparano un mestiere antico e nobile come quello del falegname producendo oggetti d’artigianato e piccole “opere d’arte” nella reciclofficina del Dab, in un percorso di crescita personale e accompagnamento professionale, sotto la guida di un falegname/educatore e di un’educatrice arte-terapeuta. Il risultato? Giochi in legno che stimolano l’intelligenza, come giochi matematici o inerenti alle leggi della statica e della geometria, oggettistica per eventi, e mobili ispirati al mondo agricolo e a quello enologico, come le lampade che rappresentano il tronco, la foglia e il grappolo della vite, gli sgabelli che riutilizzano le doghe di barrique, o il tavolino a otto gambe, che ha come base il coperchio di una grossa botte e nasce dall’idea di mostrare la parte interna delle doghe della botte, in modo da far risaltare il colore naturale che il vino ha lasciato nel legno nel corso degli anni.

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