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IL VINO NEL FUTURO

Nasce “Piwi Italia”, sezione italiana di “Piwi International”, per valorizzare i vitigni resistenti

Le aziende che commercializzano vini ottenuti dall’uva delle 36 varietà iscritte nel Registro Nazionale sono 165, per un totale di 290 etichette
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Un vitigno resistente Piwi dell’azienda veneta Le Carline

Oggi in Italia sono iscritte al Registro nazionale delle varietà di vite per vino 36 varietà di vitigni resistenti Piwi, 18 a bacca rossa e 18 a bacca bianca. Le regioni che hanno autorizzato la coltivazione di queste varietà (in parte o tutte) sono Abruzzo, Provincia di Bolzano, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia di Trento e Veneto. Le aziende che commercializzano vini ottenuti dall’uva di queste varietà sono 165, per un totale di 290 vini ed una superficie stimata di alcune migliaia di ettari. Nel 2022 sono stati realizzati in Italia quasi 4 milioni di innesti delle varietà Piwi. Sono i numeri alla base della nascita di “Piwi Italia”, con la quale le associazioni regionali Italiane hanno dato vita ad un gruppo di lavoro per la promozione dei prodotti ottenuti da vitigni resistenti ai funghi, e nuova sezione italiana di “Piwi International”, l’associazione che nel mondo conta già 16 sezioni.
Questo gruppo di lavoro composto da produttori di vini e viti definite resistenti alle malattie fungine della vite, con alcuni rappresentanti del mondo della ricerca italiana impegnati nel selezionare questo tipo di vitigni, ha deposto la prima pietra, nei giorni scorsi a “Vinitaly 2023” a Verona, della nuova organizzazione “Piwi Italia” che farà parte del network internazionale di “Piwi International”. Un’associazione che nasce con lo scopo di valorizzare le attività svolte dai gruppi regionali, Alto Adige, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e che si propone di diffondere la coltivazione delle varietà resistenti alle principali malattie fungine della vite anche nelle altre regioni, supportando queste richieste con informazioni scientifiche, tecniche viticole ed approfondimenti economici, al fine di evidenziare come queste varietà possano essere prese in considerazione per rendere la viticoltura più sostenibile. L’organo di gestione di questo gruppo di lavoro in Italia sarà composto da due rappresentanti per ogni regione o provincia autonoma a cui potranno iscriversi tutte le persone interessate a seguire e tenersi aggiornati sulla viticoltura ed enologia dei vitigni Piwi.

“Piwi International”, con sede a Wädenswill, è un gruppo di lavoro internazionale per la promozione dei vitigni resistenti ai funghi, fondato in Svizzera nel 1999 su iniziativa di Pierre Basler. Nel giugno 2000, l’abbreviazione Piwi è apparsa per la prima volta dopo la designazione del “Gruppo di lavoro internazionale per la promozione di varietà di uva resistenti ai funghi”. Mathias Wolff fondò “Piwi-International”. Nell’ottobre 2004 il marchio denominativo e figurativo Piwi è stato richiesto per l’iscrizione nel registro dei marchi e registrato nel 2015. Gli obiettivi di “Piwi International” sono scambiare conoscenze scientifiche e pratiche nel settore dei vitigni resistenti ai funghi a livello nazionale e internazionale e dare suggerimenti, e supportare ed incoraggiare i professionisti che lavorano con queste varietà, con una Rete d’informazione, con conferenze o gruppi di lavoro regionali, che si rivolgono principalmente alla pratica della viticoltura, enologia con consulenza e ricerca. Numerosi vitigni resistenti ai funghi sono stati selezionati e iscritti nei Registri Nazionali e diversi solo su base sperimentale. Vi è una grande necessità da parte degli enologi di ottenere informazioni complete su questi vitigni. Ciò include descrizioni dettagliate delle loro proprietà, istruzioni per una vinificazione ottimale, degustazioni, discussione di domande di marketing e informazioni per i consumatori.

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