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Parte col botto l’export 2018 di cibo italiano nel mondo: è record storico con le esportazioni che a gennaio superano per la prima volta i 2,5 miliardi di euro (+12,8% sul 2016). Così la Coldiretti su dati Istat. Volano i Paesi Ue, frenano gli Usa

È record storico per il made in Italy agroalimentare nel mondo con le esportazioni che a gennaio 2018 superano per la prima volta i 2,5 miliardi di euro per effetto di un incremento del 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nel 2018. Si tratta di un ottimo risultato proprio all’inizio dell’Anno del cibo italiano che, sottolinea la Coldiretti, conferma le potenzialità del made in Italy a tavola per la ripresa economica ed occupazionale del Paese. Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari, interessano i Paesi dell’Unione Europea, dove il cibo tricolore cresce del 12,6%, mentre sui rapporti con gli Stati Uniti, che sono di gran lunga il principale mercato dell’italian food fuori dai confini dall’Unione, pesa il braccio di ferro sui dazi commerciali tra Trump e il resto del mondo.

Una situazione resa ancora più preoccupante dal fatto che gli Usa in valore assoluti sono la terza piazza commerciale più importante per il cibo italiano dopo Germania e Francia e prima della Gran Bretagna. Se in Germania a gennaio 2018 sullo stesso periodo del 2017 le esportazioni alimentari sono cresciute del 10,7% superando i 399 milioni di euro, in Francia si è verificato un balzo del 18,4%, mentre in controtendenza rispetto ai progressi a due cifre degli altri paesi europei, in Gran Bretagna i timori legati alla Brexit hanno fermato l’aumento al 4,1%.

Fuori dal Vecchio Continente, negli Stati Uniti la crescita è dell’11,9% con oltre 286 milioni di euro in valore, mentre un vero boom del 35,2%% si registra in Giappone dove ci sono ancora grandi opportunità per il made in Italy a tavola, così come in Cina (+9,6%) e in Russia con +23,2% dove però, continua la Coldiretti, le esportazioni restano fortemente limitate dall’embargo che ha colpito una lista di prodotti come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da tutta l’Unione Europea.

“L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che fattura oltre 60 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale” ha affermato al proposito il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

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