È ad un livello alto come non mai, la cucina italiana. Ma, nel suo vertice, non solo fatto dai dieci “5 Cappelli”, massimo riconoscimento della Guida “I Ristoranti d’Italia” de L’Espresso (il Casadonna Reale di Niko Romito, il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina di Norbert Niederkofler, Le Calandre di Rubano dei fratelli Alajmo, il Lido84 di Riccardo e Giancarlo Camanini, l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, il Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, l’Uliassi di Mauro Uliassi e le new entry Seta di Antonio Guida, Villa Feltrinelli di Stefano Baiocco e la Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni, ndr), ma anche da quei 2.200 locali recensiti, “che sono l’1% scarso dei ristoranti italiani, o meglio dei “posti dove si può mangiare”, e quindi già il meglio del meglio del meglio, c’è una sostanziale stabilità, e poco cambia, almeno nel nostro osservatorio”. Così, a WineNews, il curatore delle Guide de L’Espresso, Enzo Vizzari, nella presentazione della guida 2020, oggi a Firenze (anche grazie al supporto di realtà come Caraiba, la storica azienda bolognese fondata da Alessandro Guidi e Cristina Franceschetti, che seleziona la “mise en place” per tante prime firme della ristorazione italiana, ndr).
“Nella dinamica degli ultimi 20 anni ci sono stati momenti di grande crescita nella cucina italiana - spiega Enzo Vizzari - e forse il più vivo quello che noi abbiamo definito la “Nuova Cucina Italia”. Un momento successivo a quello in cui si sono affermati mostri sacri come Gualtiero Marchesi o Fulvio Pierangelini, per citarne alcuni, e in cui ha fatto irruzione sulla scena una generazione di cuochi come Bottura, Uliassi, Alajmo, Cracco, Oldani, Niederkofler e così via, che hanno costituito uno zoccolo duro di chef che hanno recuperato la cucina storica italiana, ma aperti ad ogni contaminazione positiva, tecnica e di altre provenienze. E non è stato un boom fine a se stesso come, per esempio, è stato un po’ quello a cui abbiamo assistito in Spagna. Diciamo, che a livello di grande cucina italiana, che i bravi sono sempre più bravi, ma di talenti pronti ad entrare nel vertice assoluto si vedono meno che in passato”, ha detto il curatore, davanti ad una platea con con tanti big assenti, come lui stesso ha spiegato, per la concomitanza dell’Assemblea Mondiale dei Grandes Tables du Monde, associazione che riunisce oltre 180 tra i più grandi ristoranti di 25 Paesi mondo, tra cui molti dei nomi top d’Italia.
Intanto, a proposito di certezze, entrano nel novero dei “Cappelli d’Oro”, ovvero i premi “a chi da anni è nel vertice dell’eccellenza e continua a starci brillantemente”, ha spiegato ancora Vizzari, entrano Da Vittorio dei Fratelli Cerea e La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, che per L’Espresso, così entrano tra i “nuovi classici” della cucina italiana, in compagnia di altri nomi che hanno fatto la storia e fanno il presente dell’alta cucina italiana, come Caino, Casa Vissani, Colline Ciociare, Dal Pescatore, Don Alfonso, Enoteca Pinchiorri, Lorenzo, Miramonti l’Altro, Romano e San Domenico.
Una guida, quella de L’Espresso, che, da qualche anno, mette insieme nello stesso volume anche la selezione dei vini (“I ristoranti e i Vini d’Italia 2020” il nome completo della guida), curata da Andrea Grignaffini, con le “Top 100” dedicate ai migliori vini rossi, bianchi e bollicine, le “Top 30” per vini dolci e rosati e, novità di quest'anno, la “Top 100” dedicata ai vini sotto i 15 euro a bottiglia, “liste pensate come supporto proprio a chi va al ristorante e vuole bere una buona bottiglia di vino, con la novità dei migliori vini dal rapporto qualità prezzo pensata ancora di più nell'ottica del consumatore, e dove spiccano tanti vini da vitigni autoctoni”, ha sottolineato lo stesso Grignaffini.
Focus - I “5 cappelli” della Guida “Ristoranti d’Italia” 2020 de L’Espresso
Casadonna Reale - Castel di Sangro (L’Aquila)
Hotel Rosa Alpina - St. Hubertus - Badia (Bolzano)
Le Calandre - Rubano (Padova)
Lido 84 - Gardone Riviera (Brescia)
Madonnina del Pescatore - Senigallia (Ancona)
Osteria Francescana - Modena
Piazza - Duomo - Alba (Cuneo)
Seta - Hotel Mandarin - Milano
Uliassi - Senigallia (Ancona)
Villa Feltrinelli - Gargnano (Brescia)
Focus - I “Cappelli d’Oro” della Guida “Ristoranti d’Italia” 2020 de L’Espresso
Caino - Montemerano (Grosseto)
Casa Vissani - Baschi (Terni)
Colline Ciociare - Acuto (Frosinone)
Da Vittorio - Brusaporto (Bergamo)
Dal Pescatore - Canneto sull’Oglio (Mantova)
Don Alfonso 1890 - Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli)
Enoteca Pinchiorri- Firenze
Hotel Rome Cavalieri - La Pergola Roma
Lorenzo - Forte dei Marmi (Lucca)
Miramonti l’Altro - Concesio (Brescia)
Romano - Viareggio (Lucca)
San Domenico - Imola (Bologna)
Focus - I Premi Speciali della Guida “Ristoranti d’Italia” 2020 de L’Espresso
Bertani per il Pranzo dell’Anno
Lido 84 di Riccardo e Giancarlo Camanini
Kettmeir per la Cantina dell’Anno
Taverna Estia di Mario e Francesco Esposito
Zonin per il Maitre dell’Anno
Tomas Piras di Contraste
Ferrari per Sommelier dell’Anno
Pascal Tinari di Villa Maiella
Veuve Cliquot per la Cuoca dell’Anno
Alessandra del Favero dell’Aga Hotel Villa Trieste
Intrecci per la Sala dell’Anno
St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina di Norbert Niederkofler
Libra per il Giovane dell’Anno
Paolo Griffa - Petit Royal del Grand Hotel Royal e Golf
Ferrarelle per la Novità dell’Anno
Francesco Apreda - Idylio del The Pantheon Iconic Rome Hotel
My Chef per la Performance dell’Anno
Stefano Baiocco di Villa Feltrinelli
Filiera Italia per l’Innovazione n Cucina
Terry Giacomello dell’Inkiostro
Aceto Ponti per il Piatto dell’Anno
Massimo Bottura - Osteria Francescana
By Tourist per la Cucina di Pesce dell’Anno
Danì Maison di Nino Di Costanzo
De Cecco per la Pasta dell’Anno
Valentino Cassanelli - Lux Lucis Hotel Principe
Riso Buono per il Riso dell’Anno
Casadonna Reale di Niko Romito
Formaggi della Svizzera per il Miglior Carello dei Formaggi
Giancarlo Morelli - Hotel Viu
Domori per la Pasticceria dell’Anno
La Peca - Nicola e Pierluigi Portinari
Lavazza per il Caffè dell’Anno
Osteria Arborina - Andrea Ribaldone
Fabo per la Cucina Etnica dell’Anno
Ciblèo di Fabio Picchi
Pievalta per le Trattorie dell’Anno
La Brinca
Vino e Cibo
Ai due Platani
Vite Colte per le Enotavole dell’Anno
Casa del Barolo di Luigi Molinaro
To Wine di Cionni Bonistalli
Vinarium di Attilio Coscia
Podere Forte per il Ristorante Sostenibile dell’Anno
Joya di Pietro Leeman
In Cibum premio alla Carriera
Quattro Passi di Tonino Mellino
Petra-Molino Quaglia per il Giovane Pizzaiolo dell’Anno
Pizzeria Tre Voglie di Valentino Tafuri
Ashay Super Dry per il Cliente dell’Anno
Alberto Rigolio e Franco Manfredi
Terra Moretti - Premio Generazione 2.0
Luca Abruzzino - Abruzzino
Giovanni Alajmo - Le Calandre
Elena Brovedani - Laite
Elisabetta e Iacomo Camia - Massimo Camia
Alberto Corelli - Igles Corelli
Stefano Deidda - Dal Corsaro
Bonny e Pierfranco Ferrara - Il Faro di Capo d’Orso
Francesco Guida - Antica Osteria Nonna Rosa
Emanuele e Maicol Izzo - Piazzetta Milù
Massimo Mascia - San Domenico
Lorenzo Masieri - Paolo e Barbara
Fabrizio e Raffaele Mellino - Quattro Passi
Andrea Menichetti - Caino
Christian Milone - Trattoria Zappatori
Fulvietto Pierangelini - Il Bucaniere
Errico Recanati - Andreina
Matteo Rizzo - Desco
Giovani e Alberto Santini - Dal Pescatore
Mattia e Marcello Spadone - La Bandiera
Lorenzo Stefanini - Giglio
Giovanni Tassa - Colline Ciociare
Francesca Tassi - Capriccio
Pascal e Arcangelo Tinari - Villa Maiell
Filippo Uliassi - Uliassi
Simone Vineis - il Patio
Andrea e Daniele Zazzeri - La Pineta
Ciro Oliva - Concettina ai 3 Santi
Stefano Pepe - Pepe in Grani
Francesco e Salvatore Salvo - Francesco e Salvatore Salvo
Carlo Sammarco - Carlo Sammarco Pizzeria 2.0
Edoardo e Stefano Vola - Vola Bontà per Tutti
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