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“ENOTIME MAGAZINE” E “SALONE DEL VINO” ORGANIZZANO I "SAPORI DALL'EST": IL 17 NOVEMBRE A TORINO UN PRANZO-EDUCATIONAL SUI GUSTI E LE ASPETTATIVE DEI PAESI DELL'EST NEI CONFRONTI DEL VINO ITALIANO

I Paesi dell’Europa dell’Est rappresentano un mercato potenzialmente enorme per vini e cibi italiani, ma non bisogna pensare di affrontarli seguendo le stesse regole valide altrove. Le cucine slave sono completamente diverse da quelle mediterranee, a partire dai sistemi di allevamento e di macellazione degli animali per arrivare alle tecniche di conservazione degli insaccati e alla scelta delle speziature, inoltre verdura e frutta sono limitate. In molti di quei Paesi l’inverno è molto lungo e freddo e richiede ricette adeguate al clima. Con gran parte dei piatti il gusto locale predilige la birra, che non è amara come la nostra e non è dolce come certe francesi e americane, ma gode di uno splendido equilibrio ed è di buon tenore alcoolico, tra i 5,7 e i 5,8 gradi. Sulla tavola compaiono anche composte di frutta bollita, the, succhi di frutta non addensati ma limpidi e, naturalmente, le vodke, insieme all’aranciata per eventualmente diluirle e poterne bere una maggiore quantità.
L’approccio al vino è sempre stato difficile, non è abitudinario e preferisce sapori spesso in contrasto con quelli che vanno per la maggiore tra i popoli dei Paesi produttori. Per esempio molti vini prodotti nei Paesi dell'Est sono abboccati, mentre dall'Italia giungono a loro quasi esclusivamente vini secchi che non sempre si sposano bene con una parte cospicua delle pietanze abituali. Per trovare gli abboccati italiani si deve andare sui frizzanti, in alternativa ci si deve limitare ai poco alcoolici fruttati tedeschi, oppure a certi ungheresi che pero’ sono gia’ piu’ zuccherini e amabili. Soltanto pochi possono spendere per i superbi francesi demi-sec. In questo contesto non è banale per il vino italiano aprirsi uno spazio fra le cucine slave che sono attualmente in splendida rielaborazione e che non sfornano più soltanto cotolette impanate, spiedini, stinco di maiale, zuppa di barbabietole o dolciastre insalate di cavoli, crauti e carote retaggio dei decenni di oscurantismo sovietico.
Di questo ed altro ancora si parlerà al pranzo-educational che Enotime Magazine (info: tel. 039/9260479, info@enotime.it) organizza, con l’organizzazione del Salone del Vino di Torino, il 17 novembre a Lingotto Fiere. Il menù, costituito da 5 piatti provenienti ognuno da un Paese dell'Est, è curato dal noto chef polacco Dariusz Wójcicki (attualmente chef del prestigioso ristorante Tetmajer nella storica piazza del mercato di Cracovia. E' specializzato sia in cucina francese che russa, ha frequentato corsi professionali in Francia, Germania, Israele e possiede un'ottima conoscenza delle cucine slave) e l’educational dal giornalista Fabrizio Penna, direttore di Enotime Magazine, da Mario Crosta, giornalista enogastronomo che lavora come free-lance in Polonia e si occupa di promozione del vino e di Piotr Pietrzyk, presidente di Collegium Vini, l'istituzione polacca di riferimento sul vino. Il loro compito sarà quello di guidare il goloso educational: verranno spiegate le abitudini e le preferenze alimentari del Paese da cui proviene ogni piatto assaggiato e verranno forniti dei consigli su come affrontare al meglio i mercati dell'Est con il vino italiano. Abbinati ai piatti di “Sapori dall'Est” naturalmente alcuni tra i migliori vini italiani delle aziende Tasca d'Almerita, Bava, Le Vigne di S. Pietro, Castello Banfi e Ronco Vieri.

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