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48 bottiglie di Lafite Rothschild, con quattro secoli di storia, in vendita … I critici dichiarano che i “garagiste” di Bordeaux sono fuori moda … La Harley-Davidson ispira vini californiani … A rischio la vendemmia in Australia
di Michèle Shah

- E’ in vendita una collezione storica di rare annate di Chateau Lafite Rothschild, diretta dalla “The Antique Wine Company”, che comprende 48 bottiglie di Chateau Lafite Rothschild, con annate che trascorrono quattro secoli di storia. Ogni bottiglia è stata analizzata scientificamente per la sua “autenticità”. Le analisi delle bottiglie sono state condotte dalle Università di Bordeaux e di Manchester. Le analisi comprendono quello del vino prelevato con una siringa iniettata attraverso il sughero.
Secondo l’amministratore delegato della “The Antique Wine Company”, Stephen Williams, è assolutamente necessario che una società specializzata nella vendita di annate vecchie e rare sia in grado di analizzare in modo scientifico i vini in questione, specialmente quando il loro valore vacilla tra i US$1-3millioni - valore estimata della collezione Chateau Lafite Rothschild.
Le 48 bottiglie della collezione sono state raccolte in un periodo di due anni, provenienti da ristorazione, alberghi e collezioni private, oltre quello che provengono dalle cantine della famiglia Rothschild.
Secondo Williams, in queste aste rare, esistono pochi rischi di vino contraffatto, visto che le grandi annate dei prestigiosi chateaux producono tra i 100.000/400.000 bottiglie, le quali come da tradizione vengono invecchiate per anni in cantina.

- Sempre in tema Bordeaux, i grandi critici del vino dichiarano che i vini “garagiste” - termine creato dal critico Michel Bettane della rivista francese “Revue du Vin de France” - sono ormai finiti fuori moda. Uno stile di vino stra-maturo ed altamente estratto con carattere tostato. Dal loro debutto, e per anni, questi vini hanno catturato l’attenzione e la lode del critico Robert Parker, creandone un vero “trend”. Un trend sdegnato dai critici inglesi, (come Stephen Spurrier della rivista “Decanter” e Serena Sutcliffe direttore dei vini della casa asta Sotheby’s), oltre ad essere molto criticato dai produttori di bordeaux, i quali si definiscono i difensori dei vini “terrori”.
La moda dei “garagiste” fu fondato dal produttore “padre-fondatore” Jean-Luc Thunevin, con il suo micro-cuvée Valandraud nell’annata 1991. Oggi Thunevin prende le sue distanze da questa moda, che molti ritengono priva di un potenziale d’invecchiamento. Secondo Thunevin, i produttori che oggi si definiscono “garagiste” sono vini privi di terroir e di qualità, prodotti esclusivamente con mezzi tecnici moderni destinati a morire ad una giovane età. Anche i nègotiants di Bordeaux confermano che i vini “garagiste” non si vendono più così facilmente come prima. Il consumatore oggi preferisce vini classici che provengono da grandi terroir.

- La famosa motocicletta Harley-Davidson ispira una linea di vini californiani: l’azienda vinicola V-Twin di Santa Rosa debutta con l’annata 2004 e l’etichetta V-Twin Zin. L’azienda ha in programma di uscire con altri vini sul tema Harley Davidson, tra cui River Run Chardonnay, Poker Run Cabernet e Redwood Run Zinfandel. Secondo il brand manager Scott Del Fava, lo stile ispirato dal “motorcycle lifestyle” simboleggia un’immagine di “libertà”.

- La siccità in Australia rischia di rovinare la vendemmia 2007. Secondo le previsioni il 60% della produzione è insomma a rischio. Secondo gli esperti, se non piove nelle prossime settimane, la vendemmia sarà ad alto rischio, senza la possibilità di ricorrere all’irrigazione di soccorso, per via della scarsità delle risorse idriche dell’intero paese. Le zone maggiormente colpite nel Murray-Darling Basin, costituiscono il 60% della produzione del Paese. Secondo Mike Stone, Ceo della casa vinicola Murray Valley Winegrowers Association, se non possono irrigare i vigneti ci sarà una strage di vigneti per via della siccità. Secondo Stephen Strachan, chief executive del Winemakers Federation of Australia, con il calo di produzione l’industria vitivinicola Australiana non sarà più costretta ad applicare un strategia di “sconti” “discounting” o vendite elevate di vino sfuso, come negli anni precedenti.

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