“L’uomo si distingue dagli animali perché in grado di produrre prodotti alcolici”. Il noto filosofo Tullio Gregory, appartenente alla Fondazione Cisam (Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo), sembra piuttosto determinato su posizioni a difesa del vino e del suo ruolo nella storia dei popoli.
“E difficile - prosegue il pensatore, in un’intervista rilasciata a www.winenews.tv - pensare alla storia italiana senza il vino e l’olio, simboli di sacrificio, riscatto e pace nei calendari liturgici e nei riti pagani. Al vino sono legate divinità e valori simbolici che vanno ben oltre la pur sana e legittima necessità di bere bene. Il vino è sapienza, saggezza, il verbo stesso di Dio. Tra l’altro molti di questi significati si sono conservati e perpetuati nel tempo, spingendosi fino ai nostri giorni e mantenendo il ruolo di convivialità che la storia gli ha consegnato.
Ma come la mettiamo con i rischi legati all’alcolismo e alla salute delle persone? Il vino è una sostanza alcolica, appunto … “E’ chiaro che bere grandi quantità di vino è dannoso, ma se usato nel modo giusto e nelle dosi consigliate questo risulta addirittura un toccasana per l’organismo umano, come dimostra il paradosso francese. E, comunque, sono contrario ai messaggi dissuasori in etichetta, come già avviene per le sigarette. Un metodo che non risolve i problemi, anzi va nella direzione opposta”.
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