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LE STRATEGIE DI TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PROSECCO? UN ESEMPIO PER L’ARGENTINA, E ANTONIO BISOL, DELLA STORICA FAMIGLIA DI VITICOLTORI IN VALDOBBIADENE, VOLA OLTREOCEANO PER INCONTRARE IL MINISTRO DELLA PRODUZIONE E SVILUPPO ECONOMICO RAUL BENITEZ

Le strategie di tutela e di valorizzazione adottate per il Prosecco? Un esempio per le aziende vitivinicole argentine, intenzionate a creare un disciplinare simile a quello recentemente realizzato nella Denominazione del Prosecco per tutelare i loro vini rossi più rappresentativi, quali il Malbec o lo Syrah. A farsi portavoce dell’esperienza italiana del Prosecco è Antonio Bisol, alla guida della storica cantina di viticoltori in Valdobbiadene, che è volato in Argentina per partecipare, quale autorevole opinion leader di settore, ad uno scambio di esperienze sulle attività produttive dei due Paesi, incontrando i colleghi produttori della Provincia di San Juan.

“Nelle degustazioni guidate organizzate - racconta Antonio Bisol - il Prosecco ha riscosso un grande successo e l’incontro tra i due Paesi si è rivelato una preziosa occasione per approfondire il tema dell’utilizzo legale del termine Prosecco, finora sfruttato in modo irregolare anche nel SudAmerica. Grazie all’intervento del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Luca Zaia, con il riconoscimento della Docg per le due zone storiche (Conegliano-Valdobbiadene e Asolo) e della Doc Prosecco per 650 comuni del Veneto e del Friuli è stata finalmente disegnata una chiara classificazione della qualità. E’ l’inizio di un importante processo di tutela - conclude Bisol - in quanto la portata della legge che dovrà essere ratificata dalla Wto, sarà certamente ampliata”.

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