I disastrosi fenomeni alluvionali che si stanno susseguendo in Italia in questi ultimi giorni, mettono in evidenza quanto sia importante una corretta attività di manutenzione della rete irrigua ai fini dello smaltimento delle acque meteoriche. Lo sottolinea Confagricoltura, portando l’esempio, significativo, della gestione dei corsi d’acqua operata dai risicoltori e per loro conto dai consorzi irrigui. Attività, spiega l’organizzazione degli imprenditori agricoli, che nel complesso bacino idrografico padano ha contribuito finora ad evitare il diffondersi del dissesto idrogeologico che è all’origine dei recenti tragici eventi in Liguria e Toscana. Le risaie rappresentano un importante invaso idrico - di altezza ridotta ma di grande estensione (oltre 200.000 ettari) - pari a oltre 450 milioni di metri cubi di acqua: in pratica una vera e propria “diga di pianura” in grado, se necessario, di contribuire a regolare il livello dei corsi fluviali e dei canali, agendo come camera di compensazione (soprattutto ora che sono state vuotate per la trebbiatura del riso) in presenza di precipitazioni meteoriche eccezionali.
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