E’ (ri)nato da poco, ma la sua storia si perde al tempo dei Dogi, ed ha già conquistato il cuore dei wine lovers ed il palato della critica: ecco Venissa 2010, il vino rinato da un vitigno storico, quella Dorona tanto amata dai Dogi, nell’antica vigna murata recuperata da Bisol, storica famiglia del Prosecco e del Cartizze, nella Tenuta Venissa sull’isola di Mazzorbo Burano nella Venezia Nativa, tra i “100 migliori vini d’Italia” della Top Hundred 2013 stilata dal duo di critici Paolo Massobrio e Marco Gatti per la loro guida “Il Golosario”, di scena il 17 novembre a Milano.
Venissa fa parte di un ambizioso progetto di valorizzazione della storia e della cultura del territorio di Venezia Nativa, arcipelago che comprende le isole Burano, Mazzorbo e Torcello. Gianluca Bisol, della storica famiglia di viticoltori, ha recuperato l’antica vigna murata di Venissa, di proprietà del Comune di Venezia, sull’isola di Mazzorbo; qui, è stato piantato lo storico vitigno veneziano Dorona, dal quale è nato l’“Oro Liquido” della Venezia Nativa, di cui è disponibile la seconda esclusiva annata: 3.911 bottiglie da 0.50 l, 188 esclusive Magnum, 88 Jeroboam e 36 Imperiali da collezione.
Venissa è così un grande vino bianco da collezione, grazie al coordinamento di Gianluca Bisol e alla supervisione di un bianchista e un rossista d’eccezione: Desiderio Bisol, innovativo ed autorevole enologo, e Roberto Cipresso, esperto di terroir di fama internazionale. Venissa omaggia tre tradizioni di Venezia: il vino, l’oro ed il vetro. Nell’ideazione di Giovanni Moretti l’etichetta è stata sostituita da una preziosa foglia d’oro zecchino battuta dall’attuale discendente dell’antica famiglia Berta Battiloro. L’applicazione della stessa è stata eseguita a mano e la bottiglia messa poi a ricottura nei forni della vetreria Carlo Moretti a Murano.
“Tra le eccellenze del mondo del vino italiano da anni c’è questa grande realtà, vero fiore all’occhiello della nostra produzione di qualità - spiegano Massobrio-Gatti - un vero gioiello Venissa, da uve Dorona, antica varietà autoctona veneziana a bacca gialla di cui si erano perse le tracce, ma coltivata nelle isole lagunari fin dal 1400. All’assaggio, questo prezioso nettare, ha colore giallo oro, profumo di fiori di campo e camomilla, albicocca, mela cotogna, note di frutta secca, noce e mallo di noce, sentori di salgemma e iodio. Morbido e avvolgente, in bocca ha sapidità, freschezza, persistenza. Con pesce e carni bianche”.
“Il riconoscimento Top Hundred rappresenta un importante risultato per il territorio e il coronamento di un lavoro di squadra portato avanti insieme ad esperti ed appassionati - sottolinea Gianluca Bisol - nonchè insieme alle istituzioni Regione del Veneto e Comune di Venezia, fondamentali per la realizzazione del progetto”.
Info: www.venissa.it - www.bisol.it
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