Ha conquistato tutti, specie sui social, il video del gigantesco robot che, in un cantiere navale di Limerick, in Irlanda, si è “inaugurato” da solo, stappando un bottiglia di Champagne Louis De Custine. Si chiama (il robot) Étaín, è nato alla University of Limerick, ed è stato progettato per prendersi cura della manutenzione degli impianti di energia idroelettrica nella baia della città. Certo, non è il primo robot ad avere a che fare con il vino, un mondo in cui, al contrario, avanguardia ed automazione hanno da sempre un ruolo fondamentale. È normale, ad esempio, vedere droni librarsi in volo sui vigneti, per aiutare agronomi ed enologi con dati puntuali ed analisi dettagliate sullo stato delle viti. La vendemmia, specie tra i chilometrici filari delle aziende del Nuovo Mondo, è meccanizzata da decenni, ed in cantina la tecnologia è sempre più raffinata e specifica. Eppure, quel gigantesco robot capace di stappare, e “bere”, una bottiglia di Champagne, è qualcosa di diverso, non è la robotica al servizio dell’uomo, ma che imita l’uomo, sostituendolo in uno dei rituali più belli, creando un misto di stupore e timore, come in un romanzo di Isaac Asimov ...
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