A Trofeo Estate, a Mornington Peninsula, a Victoria in Australia, c’è una vigna a un chilometro e mezzo dal mare, dove il proprietario Jim Manolios si è innamorato dell’anfora. “La prima volta che anch’io ho visto un’anfora è stato nel 2013 - racconta l’enologo Richard Darby - nessuno praticava il vino in anfora. Da allora sono arrivate nella nostra cantina ben 90 anfore di terracotta da Impruneta, dalla fornace Artenova, e dopo una sperimentazione sia in terracotta che tradizionale, stiamo passando alla sola terracotta”. Dall’Austrialia all’Armenia, il Karasì di Zorah Wines è un vino affinato negli antichi karas armeni. Dall’Armenia all’Italia, la cantina Foradori considera l’anfora come un’opportunità di crescita, qualcosa da cui imparare. Sono solo alcune delle testimonianze emerse, nei giorni scorsi, a “La Terracotta e il Vino 2018” alla Fornace Agresti a Impruneta, città per eccellenza della terracotta alle porte di Firenze, e capitale della vinificazione in anfora per la biennale internazionale dedicata all’uso della terracotta in enologia con produttori italiani ed internazionali che credono in questo nuovo modo di fare vino, lo praticano ed hanno un mercato che sta dando risultati interessanti.
Tra le storie dal mondo di scelta legata all’anfora, dall’Oregon negli States, c’è quella della Beckham Estate Vineyard di Andrew Beckham che ha raccontato come tutto nacque nel 2012 da un’idea legata alla ceramica, poi diventata oggi il progetto di una vigna di 10 ettari con un’azienda dove lui e la moglie praticano l’agricoltura biologica e da due anni anche la biodinamica, e dove producono il vino in anfora A.D. Beckham. In Borgogna “La Pousse D’or - ha spiegato il proprietario, Ubert Rossignol - è stata la prima azienda a utilizzare l’anfora”. Da Vini Visintini in Friuli Venezia Giulia, il Friulano, ha raccontato Oliviero Visintini, “fa 40 giorni di macerazione a contatto con vinacce e un anno in anfora. La terracotta era un passaggio che mi interessava”. Ma tra le case history da tutti i Continenti di cantine che utilizzano grandi anfore realizzate a mano da artigiani con la pregiatissima terra imprunetina, si va dal Castello del Trebbio alla Tenuta Il Borro e la Oliviero Toscani Wine nel Belpaese, all’americana Montinore Estate.
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