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TREND NEL CARRELLO

Valgono 10,3 miliardi di euro i prodotti a “Marchio del distributore” in Italia (+2,5% sul 2017)

A Marca Bologna il rapporto Iri - Nomisma. La Mdd conquista la fiducia dei consumatori. E il vino, a livello europeo, vale 90 miliardi di euro
BOLOGNA, IRI, MARCA, MARCHIO DEL DISTRIBUTORE, NOMISMA, Non Solo Vino
Il prodotto a marchio del distributore cresce in Italia

La marca del distributore cresce ancora in Italia: i valori di prodotti marchiati con i brand delle principali insegne, da Coop a Conad, da Esselunga a Despar, per citarne solo alcune, nel Belpaese, nel 2018 hanno raggiunto i 10,3 miliardi di euro (+2,5% sul 2017), ed è uno dei segmenti più dinamici in una gdo sostanzialmente ferma (0,2%), con un quota di mercato ormai prossima al 20%. Perchè ha conquistato la fiducia (e la fedeltà dei consumatori), garantendo, soprattutto, tracciabilità e sicurezza. Emerge dal “Rapporto Marca sull’evoluzione dei prodotti a Marca del Distributore in Italia” n. 15, firmato da Iri e Nomisma e presentato a MarcabyBolognaFiere, la kermesse dedicata al settore che si chiude oggi a Bologna. Una tipologia di prodotto su cui puntano sempre di più tutte le principali insegne (anche nel vino, con tante linee ad hoc, tanto che, solo in Europa, il vino a marchio del distributore vale 90 miliardi di euro di vendite secondo i dati della Plma di Amsterdam, associazione fondata nel 1979 per promuovere il marchio del distributore, che mette insieme 4.000 imprese del mondo).
Secondo il report, chi sceglie i prodotti a marchio del distributore, è particolarmente attento a valori quali attenzione agli sprechi (40%, nell’indagine a risposte multiple), qualità del prodotto (30), promessa di benessere (32%), garanzie specifiche di sicurezza (28%) e rispetto dell’ambiente (22%); dallo scaffale preleva più volentieri prodotto italiano (citato dal 40% degli intervistati), guarda ai contenuti dell’etichetta, metodo di produzione e tracciabilità della filiera (mediamente un consumatore su 4) e si rivolge con favore crescente alle produzioni biologiche.

Non è più soltanto il prezzo, dunque, a determinare la scelta: si acquista marchio del distributore soprattutto per la qualità che riesce ad incorporare nel prodotto (per materie prime e processi produttivi), nel caso degli alimentari, e per la rispondenza ai propri bisogni, nel caso del non-food. E, soprattutto, lo si fa con sempre maggiore consapevolezza: il Rapporto evidenzia che negli ultimi dodici mesi il 72% delle famiglie ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto con marca del distributore, ormai prima scelta nel campo del fresco per Carne (63% contro il 19% della marca industriale) e frutta e verdura (49% contro 16%). La fiducia che si sviluppa nei confronti dei prodotti Mdd diventa addirittura determinante per la scelta dell’insegna presso cui fare la spesa: due consumatori su tre decidono soprattutto in base a qualità e assortimento dei prodotti a Marca del Distributore; quasi la metà di chi acquista è addirittura disposta ad allungare il percorso se occorre raggiungere il supermercato con i prodotti Mdd preferiti; e il 40% cambierebbe insegna se il punto vendita in cui fa la spesa smettesse di vendere quei prodotti.

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