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LʼALLARME

Alcol e minori, pub e discoteche i luoghi di maggior consumo, con scarsi controlli

Indagine Moige: nel 65% dei casi gli esercenti non controllano lʼetà dei giovani, ed il 48% continua a dargli da bere anche se ubriachi

Pub, discoteche e bar (64%), sono il principale accesso all’alcol dei minorenni, mentre il 65% dei rivenditori non ha controllato la loro età. Gravissimo il dato che segnala che quasi la metà (48%) dei venditori di alcolici continua a somministrare alcol, nonostante lo stato di ubriacatura del minorenne. Sono alcune delle evidenze emerse dallʼindagine “Venduti ai minori” promossa dal Moige - Movimento Italiano Genitori, presentata ieri al Senato, sul fenomeno della vendita, ai minori dei prodotti vietati o inadatti come l’alcol, il tabacco, la cannabis, i giochi d’azzardo, la pornografia e videogiochi 18, riporta Federvini, da tempo in campo con diversi progetti legati al consumo responsabili di vino e alcolici. Dallʼindagine emerge come i minorenni acquistano alcolici, principalmente, in pub o discoteche (41,5%) o nei bar (23%), al supermercato (18,5%), al ristorante (7%) o all’alimentari (2,4%).
Da parte dei rivenditori, ed è qui uno degli elementi di maggiore criticità, non emerge una particolare attenzione al rispetto della normativa di tutela dei minori, considerando che solo il 14% del campione ha visto il cartello di divieto di vendita nei locali; mentre il 33% non lo ha visto in nessun locale e il 15% solo in alcuni. Ma appare molto più preoccupante che nel 65% dei casi nessuno ha controllato l’età al momento dell’acquisto della bevanda alcolica, e nel 38% dei casi, nonostante sia stata verificata la minore età dell’acquirente, gli esercenti non si sono rifiutati di vendere le bevande alcoliche. Inoltre, ancora più grave, nel 48% dei casi i venditori hanno continuato a vendere alcolici nonostante il visibile stato di ubriachezza degli under 18.

Insomma, un allarme e al tempo stesso un richiamo al senso di responsabilità del commercio, ma anche di chi si deve occupare di formazione ed educazione al consumo. Un tema molto più ampio, su cui si discute da tempo, con tante diverse iniziative, come il progetto europeo “Wine in Moderation”, tra gli altri, ma anche con il dibatto parlamentare legato al progetto di legge per introdurre lʼinsegnamento della storia e della cultura del vino nelle scuole.
Vino che, anche grazie allo stile di consumo mediterraneo legato soprattutto al momento del pasto, come ricordato spesso da Federvini e non solo, può essere un grande alleato nella lotta allʼabuso si alcol. E proprio di questi giorni, tra lʼaltro, sono le parole del Ministro dellʼAgricoltura di Francia, che nei giorni scorsi, alla tv Bmf, riportano i media, avrebbe detto: “non credo che il vino sia paragonabile agli altri alcolici. Lʼabuso di alcol è un problema reale, ma non ho mai visto dei giovani lasciare un locale ubriachi perchè avevano bevuto vino”.

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