“Ancora prima che inizi la stagione estiva è già allarme nelle campagne italiane per carenza di manodopera straniera. Tanto che la raccolta stagionale è in bilico”: a dirlo la Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui le aziende agricole stanno incontrando grandi difficoltà nel reperire risorse da impiegare nelle aree rurali. “Preoccupano i ritardi nell’emanazione del Decreto flussi migratori e si teme un’escalation delle difficoltà visto che non è previsto un incremento di lavoratori stranieri sopra la quota dei quasi 40.000 del 2018.
“Chiediamo al Governo di intervenire quanto prima - spiega la Cia - è necessario un atto di responsabilità da parte delle istituzioni per andare incontro alle esigenze delle imprese agricole la cui sostenibilità economica è già ampiamente destabilizzata da prezzi bassi di derrate alimentari e materie prime”.
Per Cia-Agricoltori Italiani, dunque, sarà complicato affrontare l’imminente periodo di raccolta. “Sono rarissimi i casi di cittadini italiani impiegati come braccianti nei campi, e nelle aree rurali il progressivo invecchiamento della popolazione e netta diminuzione di giovani, mette le imprese agricole nelle condizioni di ricercare sempre più manodopera straniera. Inoltre il fabbisogno delle aziende agricole è limitato a poche giornate e determinati periodi dell’anno. Vanno, quindi, messe in campo politiche per una maggiore flessibilità del lavoro e sottoscritti accordi con agenzie interinali fortemente radicate sul territorio, in grado di avviare percorsi virtuosi anche nelle aree rurali”.
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