La tartuficoltura, la ricerca universitaria, il futuro green: questi gli elementi chiave che hanno portato la nuova alleanza tra Urbani Tartufi e il mondo universitario. L’azienda umbra, leader mondiale di mercato, ha infatti deciso di cofinanziare, assieme al Dipartimento per l’innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università della Tuscia a Viterbo, una ricerca triennale sui nuovi sistemi di tartuficoltura da reddito in “soilless”, letteralmente fuori suolo. L’obiettivo è quello di sviluppare protocolli di micorizzazione (cioè la simbiosi tra pianta e tartufo) e coltivazione delle piante tartufigene in un’ottica di economia circolare e di efficienza. Oggetto dell’indagine sarà anche il microbioma (il patrimonio genetico) delle piante per individuare organismi che accelerino e mantengano la simbiosi sia in vivaio che nelle piantagioni da reddito.
“L’agricoltura in soilless - ha dichiarato Giammarco Urbani - è la nuova frontiera della tartuficoltura. Un’alternativa sostenibile alle coltivazioni tradizionali, che molto può fare sul fronte della produttività delle tartufaie italiane, in visibile calo negli ultimi anni. Un’emergenza alla quale Urbani Tartufi risponde con progetti come Truffleland ma anche con investimenti per la ricerca ed una nuova politica aziendale “green”, un vero e proprio volano che sarà d’ispirazione per ogni scelta futura: dal recupero delle acque di lavaggio dei tartufi dense di spore che verranno impiegate per irrigare le tartufaie, alla sostituzione della plastica nelle sedi Urbani in Italia e nel mondo, con tutti i packaging ottenuti con materiali riciclabili”.
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