Dietrofront: la carne rossa non fa ingrassare, non fa male e non predispone a malattie tumorali, a patto che sia magra, di qualità e che non sia carne processata. E’ il riassunto del Convegno Scientifico nella Casa della Piemontese a Carrù, patria del Bue Grasso e della sua sagra, una delle più antiche e importanti d’Italia (quest’anno in calendario dal 12 al 15 dicembre), nel quale la tipica carne di Razza Piemontese è, quindi, stata promossa a pieni voti. Esperti di nutrizione e alimentazione provenienti da varie parti d’Italia si sono confrontati sul tema, volutamente provocatorio, “Carne rossa, come il pesce?”, sotto la regia del giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli.
Gianfranco Occelli, esperto di alimentazione e responsabile scientifico del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Bue Grasso di Carrù, ha sottolineato come: “la carne di razza piemontese, dal punto di vista nutrizionale e salutistico, sia incomparabile con tutti gli altri tipi di carne. Ha una bassa percentuale di grassi saturi e colesterolo una buona quota di omega 3”. Enrico Veronese, biologo nutrizionista tra i massimi esperti italiani, ha dimostrato, dati alla mano, come: “la carne rossa non sia nociva per la salute e in modo particolare non abbia un’incidenza significativa sulla formazione di tumori al colon. Il rischio assoluto di contrarre il cancro è dell’1%, dato non significativo, e riguarda solo il consumo di carni industriali e processate e quindi non attribuibile alla carne bovina di razza piemontese, notoriamente prodotta con metodi “green” in grado di mantenere e preservare tutte le sue caratteristiche organolettiche e salutistiche”. Lorenzo Bonoldi, responsabile del progetto “Filiera Nutrizionale”, nato con l’obiettivo di fornire agli animali alimenti ad alto contenuto di omega 3 naturali, ha spiegato come migliorare l’impatto che l’alimentazione umana può avere sulla salute, riequilibrando tutta la catena alimentare. “La carne - ha ribadito Bonoldi - non può essere sostituita e la nostra mission è renderla più buona e salutare. Tenerezza, marezzatura (grado di grasso) e salubrità sono le tre parole chiave del nostro lavoro, che si basa su un concetto quasi banale, ma essenziale: una buona nutrizione dell’animale dà un prodotto alimentare più sano”.
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