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L’Amatriciana diventa Specialità Tradizionale Garantita

L’Ue tutela l’antica ricetta delle aree terremotate. Coldiretti: garantire ingredienti al 100% Made in Italy
AMATRICIANA, SPECIALITà TRADIZIONALE GARANTITA, Non Solo Vino
L’Amatriciana riconosciuta Specialità Tradizionale Italiana Garantita

A quasi quattro anni dal drammatico terremoto che ha devastato il Centro Italia l’Amatriciana viene riconosciuta definitivamente dall’Unione Europea come Specialità Tradizionale Garantita (Stg) contro imitazioni e falsi in giro per il mondo. Lo rende noto la Coldiretti, dopo la pubblicazione odierna sulla Gazzetta Ufficiale Ue dell’iscrizione della celebre ricetta nel registro europeo delle Dop, Igp e Stg.Un riconoscimento che arriva all’unanimità (nei tre mesi a disposizione per eventuali osservazioni nessuno ha sollevato obiezioni di sorta) e che premia il carattere tradizionale dell’Amatriciana, fatta secondo il metodo di produzione e la ricetta secolare del comprensorio di Amatrice e legata al metodo specifico di preparazione utilizzato tradizionalmente nel comprensorio dei Monti della Laga, dai quali la preparazione trae origine.
L’amatriciana era il pasto principale dei numerosi pastori che vivevano sulle montagne di Amatrice e che portavano nei loro zaini pezzi di pecorino, sacchette di pepe nero, pasta essiccata, guanciale e strutto per preparare la cosiddetta gricia che con l’aggiunta del pomodoro, all’inizio del 1800, è diventata l’amatriciana. Ingredienti che ora bisogna garantire siano al 100% Made in Italy, osserva la Coldiretti, che sottolinea come l’iscrizione nel registro delle Stg sia il riconoscimento alla storia e alla tradizione di un territorio ferito nel 2016 dal terribile terremoto che ha devastato il Centro Italia e dal quale le aziende agricole stanno tentando di risollevarsi anche grazie alla produzione degli ingredienti base del celebre sugo.
Con questo riconoscimento l’Italia consolida il primato europeo nelle produzioni di qualità con 301 denominazioni Dop/Igp e Stg, 415 vini Doc/Docg, 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60.000 aziende agricole bio, la decisione di non coltivare Organismi Geneticamente Modificati (Ogm), 40.000 aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale.
La tradizione gastronomica italiana, conclude la Coldiretti, è il motore di una filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Un successo ratificato anche da un record delle esportazioni che potrebbe migliorare ancora con una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.

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