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CRISI

Turismo Verde-Cia: agriturismi, persi 1,4 miliardi di euro. Subito misure per “Fase 2”

Cancellazione Tari, indennità da danni diretti e tavolo sul protocollo sicurezza le richieste al Governo per tutelare i 23.000 agriturismi italiani
AGRICOLTURA, AGRITURISMO, Cia, Non Solo Vino
Turismo Verde-Cia: agriturismi, persi 1,4 miliardi di euro. Subito misure per “Fase 2”

Cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza negli oltre 23.000 agriturismi italiani, che in poche settimane si sono visti azzerate il fatturato annuo di circa 1,4 miliardi di euro. Sono le misure richieste al Governo per la “Fase 2” da parte di Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, per tutelare uno dei comparti agricoli e turistici tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus e garantirne la sopravvivenza.

Con le fattorie didattiche blindate alla riapertura delle scuole e i soggiorni e la ristorazione ancora vincolati a significative misure restrittive, sostiene Turismo Verde-Cia, l’attività agrituristica è praticamente inesistente. Per questo serve cancellare la tassa sui rifiuti (Tari) e sospendere almeno fino ad aprile 2021 i vari versamenti previdenziali e contributivi, così come le rate dei mutui. La “Fase 2” degli agriturismi, secondo la Cia, dovrà poi far fronte ai danni diretti e alla mancanza di liquidità da parte delle imprese agrituristiche, a causa delle cancellazioni delle prenotazioni durante le festività pasquali, che rappresentano il primo picco di ogni stagione agrituristica, così come i weekend del 25 aprile e del 1 maggio, senza dimenticare la grande incognita della stagione estiva. Occorre quindi un’indennità equa e corrispondente al fatturato dell’azienda nello stesso periodo dello scorso anno, attingendo per esempio ai fondi Psr già stanziati dall’Ue, sbloccando le graduatorie Psr di quest’anno per gli investimenti in agriturismo e ampliando l’importo di spesa per accogliere più domande.
Inoltre, in vista della graduale riapertura, è urgente fare il punto su un chiaro protocollo di sicurezza in agriturismo, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con operatori sanitari e del comparto agrituristico. Questi ultimi, infatti, volendo tornare ad accogliere clientela nel rispetto delle disposizioni del Governo, si troveranno a sostenere nuovi investimenti e avranno bisogno di farlo in modo chiaro e mirato, senza disperdere risorse. A tal proposito, Turismo Verde-Cia chiede che le imprese agrituristiche vengano supportate con mutui a tasso zero, garantiti dello Stato e con agevolazioni nell’accesso al credito. Servono soluzioni gestionali snelle che tengano conto della multifunzionalità degli agriturismi, alle prese anche con stringenti regole urbanistiche e igienico-sanitarie. Allo stesso tempo, vanno incentivate le vacanze degli italiani negli agriturismi, valorizzando il turismo esperienziale a contatto con la natura.

“Il sistema agrituristico italiano e i suoi 100.000 addetti - dichiara il presidente Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio - sono custodi e promotori di un importante patrimonio di valori e tradizioni tra i più rappresentativi del nostro Paese, grazie a operatori agrituristici che fanno impresa puntando sulla tutela e la promozione dell’agricoltura e delll’agroalimentare Made in Italy. Per questo e per il grande contributo alla promozione del turismo devono ricevere la giusta attenzione nella definizione della fase 2 per la ripresa delle attività produttive del nostro Paese”.

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