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EMERGENZA MANODOPERA

Immigrati nei campi: è scontro totale sulla sanatoria. Ed il Ministro Bellanova minaccia dimissioni

Stallo e scontro politico (anche tra Stato e Regioni) sul provvedimento voluto dalle Politiche Agricole. Mentre la stagione va avanti
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Teresa Bellanova, Ministro delle Politiche Agricole

Mentre le imprese di ogni settore chiedono interventi chiari e urgenti, soprattutto sul fronte della liquidità (con la ristorazione in prima fila, per la quale, secondo rumors, nel “decreto maggio” dei prossimi giorni potrebbero arrivare anche misure ad hoc sul versante del rimborso degli affitti dei mesi di lockdown, agevolazioni sulla concessione di spazi pubblici aperti e dehors per aiutare il distanziamento sociale), nei campi l’emergenza manodopera è sempre più pressante, ma mano che la stagione di raccolta entra sempre più nel vivo.
Ma su questo fronte non solo nulla si sblocca, ma addirittura rischia di cadere il Governo, in una fase delicatissima. Il punto nodale è la regolarizzazione degli immigrati per far emergere il lavoro sommerso caldeggiatissima dal Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova (Italia Viva), a cui sono contrarie le forze di opposizione, ma anche una parte di quelle della maggioranza, con il Movimento 5 Stelle spaccato. Secondo la Bellanova, è necessario ora e subito provvedere alla sanatoria per 600.000 persone, soprattutto pensando al lavoro agricolo, ma anche a quello di colf e badanti, per esempio.
Idea che trova sostanzialmente favorevoli il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che però spinge per un numero intorno alle 350.000 (praticamente identico al numero di braccianti che mancano nei campi secondo le stime delle principali organizzazioni agricole del Paese, da Confagricoltura a Coldiretti, dalla Cia a Confcooperative) e quello del Mezzogiorno Giuseppe Provenzano (Pd), mentre un freno arriva da quello del Lavoro Nunzia Catalfo (M5S), a causa delle spaccature in materia all’interno del Movimento. E allora, proprio in queste ore (mentre da giorni le organizzazioni agricole hanno lanciato iniziative in ordine sparso, soprattutto on line, per far incontrare domanda di lavoro e offerta, ndr), la Bellanova cerca di forzare la mano: se non si arriva ad un provvedimento, la Ministra delle Politiche Agricole valuterà le dimissioni.

“Per me non è una battaglia strumentale ad avere consensi - ha detto a “Radio Anch’io” su Rai Radio 1- queste persone non votano. Se non passa mi pone di fronte a una riflessione attentissima, anche sulla mia permanenza nel Governo, non sono qui a fare tappezzeria”, ha detto Bellanova, che non ha confermato la regolarizzazione possa riguardare 600.000 lavoratori oggi irregolari, ma che sarebbe in ogni caso temporanea - “sei mesi rinnovabili di altri sei se i lavoratori dimostrano di avere un contratto e accettano il lavoro che viene proposto” - e necessaria a salvare i raccolti.
“Non sono in grado di dire quanti lavoratori riguarderà la regolarizzazione. Per primi andranno regolarizzati gli stagionali nei campi perché altrimenti tra qualche settimana vedremo i prodotti che marciscono nei campi, e poi anche le badanti. Il provvedimento serve a dare legalità e garantire il rispetto delle regole”, ha detto Bellanova.

Che poi, ha rilanciato su Facebook: “ho contrastato il reddito di cittadinanza all’opposizione e continuo a pensarla allo stesso modo, ma non voglio ideologizzare lo scontro. Al Ministro Catalfo ho però detto di adottare una norma che permette alle persone di avere il reddito di cittadinanza e di cumulare un reddito da lavoro in campagna”.
L’incentivo ad impiegare in agricoltura chi percepisce il reddito di cittadinanza, nei giorni scorsi, era arrivato da diversi fronti dell’opposizione, ma anche dalle amministrazioni di Regioni di ogni forza politica, di opposizione e di Governo.
Altri, come l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto (una di quelle che più sentono la mancanza di manodopera nei campi) Giuseppe Pan, sono in aperta opposizione con una sanatoria degli immigrati irregolari, e premono per il ritorno dei voucher: “diamo piuttosto la possibilità a cassaintegrati, disoccupati, studenti e pensionati, che hanno voglia di impegnarsi e di vivere onestamente, di integrare i loro sussidi prestando il loro lavoro nei campi - ha detto Pan - la per fare questo servono i voucher, uno strumento semplificato e tracciabile per pagare nella legalità prestazioni occasionali ma non sporadiche”.
Una vicenda complessa insomma, dove lo scontro politico, ancora una volta, si sovrappone alla necessità di concretezza di aziende e lavoratori. Nelle prossime ore, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la Bellanova incontreranno i vertici di Confagricoltura, Coldiretti e Cia, per fare il punto della situazione. Che, speriamo, si sblocchi il prima possibile, quale che sia la strada che il Governo deciderà di seguire. Perchè i campi e la natura italiani, fondamentali per garantire l’accesso al cibo, tanto più con le importazioni sostanzialmente ferme, non aspettano legge e politica.

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