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AGRITURIST

Confagricoltura: ripartiamo dalla campagna e dai borghi italiani

Gli agriturismi possono e devono giocare un ruolo chiave nel turismo, ma servono regole semplici e immediate per far ripartire gli operatori
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Il ruolo degli agriturismo nella ripartenza

Ripartire dalla campagna, dalle strade poco battute, dai piccoli borghi. Il Coronavirus muterà radicalmente il concetto di turismo, da ripensare secondo le nuove esigenze del distanziamento sociale e della vacanza di prossimità, e in questo senso l’agriturismo può e deve giocare un ruolo chiave. Ne è convinta Agriturist, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura.
“Ci avviciniamo ad un’estate da trascorrere preferibilmente nel nostro Paese, senza affollamenti e con meno stress - sostiene Augusto Congionti, presidente di Agriturist - una vacanza diversa, on the road, alla riscoperta dell’Italia dei borghi e delle campagne italiane, che contribuiranno a creare nuove esperienze e nuovi ricordi. In montagna come al mare o in collina, ci sono sempre contatto diretto con la natura, spazi ampi, sistemazioni indipendenti, appartamenti, lontananza dalla folla, dal chiasso, all’insegna del benessere e del buon cibo genuino e locale. Una vacanza che calza a pennello con le nuove esigenze per uscire dall’emergenza Covid-19”.
Molte, tuttavia, sono le preoccupazioni degli imprenditori agrituristici, a partire dalla mancanza di liquidità e dai tributi da pagare. Numerose sono state le disdette e gli annullamenti a causa del lockdown, che ha totalmente azzerato i fatturati. Una perdita secca, tra ospitalità, ristorazione e fattorie didattiche, che supera i 900.000 euro. “Ma come agricoltori - precisa Congionti - non ci siamo mai fermati e laddove è stato possibile abbiamo continuato a lavorare consegnando pasti e prodotti a domicilio”.
Gli imprenditori agrituristici contano i danni, ma soprattutto guardano al futuro e chiedono di riprendere l’attività al più presto, con lo stesso trattamento che è stato riservato alle strutture alberghiere. “La materia agrituristica è demandata alle Regioni - osserva Congionti - ma in questo momento è necessario un coordinamento dell’azione politica, con regole semplici, immediate, meno gravose sul fronte burocratico, che permettano a tutti gli operatori di ripartire, alla stessa velocità e con gli stessi tempi in ogni parte d’Italia. Per l’estate, in alcune località, ci sono pure timidi segnali che potrebbero concretizzarsi in presenze di stranieri. Siamo pronti a ricominciare e a farlo in piena sicurezza”.

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