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DATI

Fipe: a due mesi dalla riapertura fatturati di bar e ristoranti al -41% sul periodo pre-Covid

Manca il turismo internazionale. Il 61% degli imprenditori contento di aver riaperto, ma il 53% dà un giudizio negativo sull’andamento dell’attività
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I dati Fipe su bar e ristoranti a due mesi dalla riapertura

Ancora molte ombre e troppe poche luci, a due mesi dalla riapertura di bar e ristoranti, che in un Paese che ha nel turismo uno dei suoi capisaldi, deve ancora fare a meno di buona parte della presenza straniera che, in estate, riempie ed anima i locali. Così, come emerge dal report curato da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi/Confcommercio), “Secondo mese dalla riapertura: il bilancio delle imprese di ristorazione”, il calo medio del fatturato passa dal 50,3% del primo mese di apertura al 41,1% del secondo, e pur essendo un segnale positivo, non è sufficiente a sostenere le imprese. Il sentiment è tutt’altro che positivo tra gli imprenditori della ristorazione del Belpaese, ed infatti, rispetto al mese scorso, diminuisce la percentuale chi dà una valutazione positiva sull’andamento dell’attività: se dopo un mese di attività il giudizio positivo era dato dal 22,2% delle imprese, queste scendono al 18,1% nel secondo mese, con i giudizi negativi che tornano a salire, dal 51,61% del primo mese al 53% di giugno 2020.
Preoccupante il dato degli incassi: nel periodo di riapertura bar e ristoranti lamentano un calo di fatturato medio del 41,1% rispetto al periodo pre-Covid. Solo il 7,2% degli imprenditori ha confermato fatturati in linea con il periodo precedente, mentre il 30,3%, quasi un’impresa su tre, ha incassato tra il 50% ed il 60% in meno. Ciò nonostante, ad essere soddisfatti di aver riaperto sono il 61% degli imprenditori (erano il 52% dopo il primo mese), che hanno dovuto affrontare anche un altro problema, ossia il taglio del personale impiegato, che segna una flessione media del 19,8%: il 42,4% dei locali ha lo stesso personale del periodo pre-Covid, mentre il 18,1% si è visto costretto a dimezzare il numero dei dipendenti.
Un quadro a tinte fosche, quello dipinto dai dati Fipe/Confcommercio, in cui cresce lo sconforto, testimoniato dalla dalla percentuale di chi ritiene che non riuscirà a tornare ai livelli di attività precedenti il lockdown: il 68%, contro il 66,5% del primo mese dalla riapertura, segno di un sentiment di forte preoccupazione delle aziende per il futuro. In sostanza, nonostante siano soddisfatti di aver potuto riaprire, gli imprenditori vedono chiaramente la difficoltà di tornare ai ritmi pre-Covid in tempi rapidi, e le motivazioni sono molteplici, ma prima fra tutte è la carenza di turisti. La domanda da porsi, a questo punto, è: quanto può resistere una azienda che fattura il 41% in meno?, si chiede la Fipe.

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