“Aumentano i prezzi dei prodotti alimentari al consumatore, ma diminuiscono quelli pagati agli agricoltori: la forbice incide pesantemente sulle tasche degli italiani e sul settore primario”. Non tornano i conti al presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha analizzato i dati diffusi dall’Istat che mostrano come, negli ultimi mesi, i prezzi nelle campagne siano stati sempre più compressi mentre le filiere alimentari abbiano aumentato quelli al consumatore rispetto al 2019. Confagricoltura parla di un incremento continuo delle quotazioni che è rallentato soltanto negli ultimi due mesi, mantenendo comunque lo stesso andamento. La conseguenza è un aumento del costo del carrello della spesa lievitato del 2,8% a maggio 2020 in confronto allo stesso mese del 2019, e del 2,7% a giugno 2020, con i prezzi all’origine che sono però diminuiti rispettivamente del 3,5% e dell’1,7% nello stesso periodo.
Confagricoltura ha preso in considerazione il 2020, da gennaio ad oggi: dall’analisi emerge che i prezzi all’origine dei prodotti agricoli hanno registrato, mese dopo mese, una riduzione continua. E questo mentre da gennaio a maggio 2020 i valori dei prodotti alimentari al consumo hanno avuto aumenti in successione. “Il fenomeno deve far riflettere - avverte Giansanti - se negli ultimi mesi i prezzi nelle campagne sono stati sempre più compressi, tra l’altro in un periodo particolarmente difficile per l’emergenza Coronavirus, le filiere alimentari hanno aumentato i costi per il consumatore rispetto allo scorso anno, con un incremento continuo delle quotazioni che è rallentato soltanto negli ultimi due mesi. È evidente che questo penalizza fortemente le imprese agricole in termini di redditività, creando squilibri di rilievo”.
A preoccupare Confagricoltura sono anche alcune recenti promozioni proposte da supermercati discount “che mettono in commercio frutta italiana ad 1 centesimo al kg, procurando un danno economico e di immagine al comparto agricolo che è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy a tavola”. Per Giansanti serve una svolta: “il settore primario italiano assicura alta qualità e sicurezza alimentare - conclude il presidente Confagricoltura - è indispensabile trovare l’equilibrio che riconosca il lavoro degli agricoltori, remunerandoli, e garantisca il giusto prezzo ai consumatori che scelgono la qualità italiana”.
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