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ITALIA

Il rito del caffè espresso italiano ora diventa una Comunità che sogna il riconoscimento Unesco

La novità per la Giornata Mondiale di scena domani: le idee a sostegno della sua candidatura a Patrimonio immateriale dell’Umanità
CAFFE', GIORNATA MONDIALE DEL CAFFE, UNESCO, Non Solo Vino
La tazzina di caffè, che unisce il Belpaese

C’è chi lo vuole corto, chi lo preferisce macchiato, da consumarsi in compagnia o in solitudine, tra una chiacchiera con il barista o una sfogliata veloce al giornale al bancone. Il caffè è una tradizione e un rito tutto italiano, la tazzina accomuna “in un sorso” la Penisola in lungo e in largo. Un’abitudine talmente solida che ha fatto nascere la “Comunità del Rito del Caffè Espresso” proprio in occasione della Giornata Mondiale del Caffè, in programma domani. Sarà soltanto la prima tappa di un progetto ambizioso con la neonata Comunità che sarà al centro di una campagna a sostegno della candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’Umanità presso l’Unesco, sfida portata avanti dal 2015 dal Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano (Ctceit).
L’iniziativa prevede l’avvio di una raccolta firme (sul sito www.ritodelcaffe.it) e il coinvolgimento di tutti i componenti della Comunità stessa invitati a partecipare, con un proprio contributo, alla creazione di un e-book. Gli amanti dell’espresso potranno esaltarne il ruolo di straordinario espediente narrativo e raccontare un’esperienza personale legata al rito quotidiano per eccellenza, sotto forma di poesia, fotografia, racconto scritto o disegno, partecipando attivamente alla scrittura di quello che sarà una vera e propria raccolta scaricabile gratuitamente dai canali ufficiali della Comunità.
“Quello del caffè espresso in Italia è molto più di un rito quotidiano - spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano (Ctceit) - attorno a questo semplice gesto che milioni di italiani compiono ogni mattina ruota una parte fondamentale della nostra cultura e della nostra socialità. È un modo per ciascuno di noi di sentirsi parte di una comunità ed è anche il motivo per il quale noi, tutti insieme, intendiamo sostenere e tutelare un rito legato alle nostre tradizioni e alla nostra storia, che ci rappresenta e identifica in tutto il mondo”.
“Questa Comunità nasce per mettere insieme gli operatori e gli artigiani della filiera produttiva, i consumatori e tutti i cittadini che in Italia e all’estero praticano quotidianamente - aggiunge Luigi Morello, presidente del Comitato Scientifico del Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano - il rito del caffè espresso italiano. E non solo. Quello che abbiamo voluto fare è stato anche raggruppare tutte le comunità regionali del caffè, unendo tutto il Paese. Ognuna di queste ha le sue peculiarità e le sue abitudini di consumo ma tutte sono accomunate dagli stessi valori: inclusività, cultura, socialità, storia e tradizioni”.

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