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IL CENTENARIO

Dai palazzi di gelato alla pioggia di confetti, Gianni Rodari e la “favola” dell’enogastronomia

23 Ottobre: cento anni fa nasceva il “maestro della fantasia” che ha dedicato al cibo storie indimenticabili. Insegnandoci come raccontarlo anche oggi

“Le avventure di Cipollino” (1951) contro Limone, in nome della libertà di un popolo intero fatto di pomodori, ciliege e fagiolini; “La strada di cioccolato” che i tre fratellini di Barletta non possono che mangiare; i coetanei di Roma che svelano il segreto del disco volante apparso sul cielo della Capitale: è “La torta in cielo!” (una storia nata dall’incontro di Rodari con una classe elementare di Roma nel 1964 e pubblicata sul “Corriere dei Piccoli”, ndr). E Giovannino Perdigiorno che una volta capitò nel paese de “Gli uomini di burro”? Senza dimenticare la “Storia del regno di Mangionia”, a Est del ducato di Bevibuono. E che a Sant’Antonio, sul Lago Maggiore, viveva invece una donnina i cui servigi erano richiesti da tutti: “L’Apollonia della marmellata”. Cento anni fa, il 23 ottobre 1920, nasceva Gianni Rodari, il “maestro della fantasia”, uno dei più grandi autori italiani di tutti i tempi, vincitore nel 1970 del Premio Hans Christian Andersen, considerato il Nobel della letteratura per l’infanzia, che ha dedicato storie e filastrocche indimenticabili anche al cibo, rendendolo protagonista del suo regno fantastico in cui battendo un tasto sbagliato alla macchina da scrivere si arriva in “Lamponia” e anche lo “Stagnino” ha la sua poesia, e parte integrante del suo insegnamento più importante: “Tutti gli usi della parola a tutti”, non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo, grazie alla fantasia che ci rende liberi e creativi, in qualunque età e in qualsiasi professione, teorizzata nella sua opera più importante “Grammatica della fantasia” (1973). Un insegnamento rivoluzionario e sempre attuale, per i giovani di ieri e di oggi, e che, a partire proprio dal cibo, può essere lo spunto per una nuova comunicazione più vicino a loro. Specie nei tempi difficili che stiamo vivendo, e nei quali, c’è da scommetterlo, in tanti hanno risfogliato le “Favole al telefono” pubblicato per la prima volta nel 1962 (o fatto come il ragioner Bianchi di Varese, leggendole a figli o bambini, costretti lontano dall’emergenza Covid, e di cui fanno parte quelle qui citate), riscoperto l’Italia attraverso la sua geografia fantastica, grazie alla quale a Bologna si costruiscono palazzi di gelato e a Piombino piovono confetti, o cantato alla finestra o dal balcone che per fare tutto “Ci vuole un fiore” ascoltando le parole scritte da Rodari per Sergio Endrigo (1974).
Per i festeggiamenti “100 Gianni Rodari” (con eventi e maratone di autori in tutta Italia e in tutto il mondo, in questi giorni, e l’invito a postare sui social video, testi, lettere, foto con #100giannirodari e #augurirodari), le Edizioni EL, Einaudi Ragazzi, Emme Edizioni che, in quanto editori unici dell’opera del maestro - nato a Omegna, sul Lago d’Orta, e morto a Roma il 14 aprile 1980 - hanno messo in cantiere una serie di nuove, preziose edizioni, a partire da “Cento Gianni Rodari - Cento storie e filastrocche - Cento illustratori” (Einaudi Ragazzi, novembre 2019, pp. 296, prezzo di copertina 20 euro), per i bambini dai 6 anni, che raccoglie cento tavole realizzate da alcuni tra i migliori illustratori al mondo (da Bruno Munari ad Emanuele Luzzati, da Altan a Nicoletta Costa, da Agostino Traini a Manuele Fior, da Beatrice Alemagna a Gaia Stella ed Olimpia Zagnoli, solo per citarne alcuni), che hanno scelto ognuno la propria favola o filastrocca di Rodari preferita, in omaggio al più grande autore italiano per ragazzi. Che ci ha lasciato capolavori della letteratura mondiale come “La Freccia Azzurra”, “Il libro degli errori”, “Filastrocche in cielo e in terra” e “Filastrocche per tutto l’anno”, “C’era due volte il Barone Lamberto”, “Il libro dei perché”, “È in arrivo un treno carico di ...”, “Novelle fatte a macchina” per citarne solo alcuni. E nel giorno dei cent’anni dalla nascito dello scrittore, pedagogista, giornalista, poeta e partigiano italiano, in anteprima su Sky Arte va in onda “C’era due volte Gianni Rodari”, una produzione Sky Arte e Tiwi con Film Commission Torino-Piemonte, il racconto della sua vita in 52 minuti, attraverso molte testimonianze e i suoi stessi testi letti da Neri Marcorè in una scenografia interamente realizzata in carta.
Insegnante elementare per alcuni anni, l’autore de “L’omino della pioggia” e del “signor Venceslao”, di “Alice cascherina” e “Martino Testadura”, è stato anche giornalista per “L’Unità”, il “Pioniere” e “Paese Sera” e ha cominciato a pubblicare i suoi libri per ragazzi a partire dagli anni Cinquanta, ottenendo subito un enorme successo di pubblico e critica con traduzioni in tutto il mondo. Dagli appunti raccolti in una serie di incontri nelle scuole, ha visto la luce, nel 1973, “Grammatica della fantasia”, diventata immediatamente un punto di riferimento. E lo è ancora oggi.

Lo stagnino (Gianni Rodari, Prime fiabe e filastrocche, 1949-1951)
Filastrocca per lo stagnino
che bolle l’argento nel pentolino
e prepara la medicina
per i malati di cucina.
È il dottore delle padelle,
le fa brillare come stelle.
È il professore dei paioli,
li fa splendere come soli.
Il suo ospedale privato
ce l’ha sulle pietre del selciato

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