Con tanta qualità, tante visioni diverse e tante guide, è sempre più difficile trovare etichette che ricevano da tutte le pubblicazioni, con una panoramica nazionale, il massimo riconoscimento. Anche se qualche “drappello” più o meno nutrito è possibile individuarlo, restringendo il numero delle guide e comparando quelle che, più o meno, seguono criteri simili, almeno sul fronte della qualità organolettica del vino. Sono cinque, per esempio, i vini che mettono d’accordo la maggior parte delle guide italiane (6 su 8) - Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2015 Mastrojanni, Bolgheri Sassicaia 2017 Tenuta San Guido, Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009 Ferrari, Montepulciano d’Abruzzo 2015 Valentini, e Fiano d’Avellino Tognano 2017 Rocca del Principe - mentre, ancora una volta, almeno guardando agli ultimi anni, a nessun vino italiano riesce l’“en plein”.
Un risultato che esce dall’incrocio di WineNews tra le liste dei vini premiati con il massimo riconoscimento dalle edizioni 2021 delle guide italiane, ovvero Gambero Rosso, Slow Wine, Doctor Wine by Cernilli, Ais-Associazione Italiana Sommelier, Bibenda-Fondazione Italiana Sommelier, Seminario Veronelli. All’appello, purtroppo, causa forza maggiore, e cioè la pandemia in corso, manca la guida de L’Espresso, che uscirà (ad Aprile 2021). Dunque, il numero totale delle guide ai vini a respiro nazionale su cui ad oggi è possibile fare un confronto è 8, comprendendo anche quella edita dal Touring Club, “Vinibuoni d’Italia”, esclusa dalla nostra analisi principale per la sua scelta dichiarata di attribuire la “Corona” ai soli vini da vitigni autoctoni, come pure l’“Annuario dei migliori vini italiani” di Luca Maroni per il suo particolare criterio di selezione (i vini che totalizzano il punteggio più alto dell’indice di piacevolezza non fanno altro che esprimere di un vino “la piacevolezza del suo sapore, ovvero la sua fruttuosità”, ndr). La guida dei vini Slow Wine by Slow Food, dall’edizione 2021, presenta una novità e cioè l’elenco dei “Top Wines” (il meglio delle degustazioni del team della Chiocciola, dove, accanto ai consueti “Vini Slow” e “Vini Quotidiani”, rientrano evidentemente anche altri vini di altissima qualità, impossibili da lasciare sullo sfondo). Da qui abbiamo attinto le indicazioni di Slow Wine per il nostro confronto (siamo all’edizione n. 15) che, come consuetudine, non tiene conto delle scale dei punteggi (centesimi, decimi) o dei diversi criteri di giudizio, talvolta molto distanti, che vengono considerati oltre alla qualità assoluta dei vini presi in esame, ma incrocia semplicemente tutte le liste dei migliori assaggi e i relativi riconoscimenti (i “Tre Bicchieri” della guida “Vini d’Italia Gambero Rosso”, le “Tre Stelle” della guida “I Vini di Veronelli” del Seminario Permanente Luigi Veronelli, i “Cinque Grappoli” della guida “Bibenda” della Fondazione Italiana Sommelier - Fis, il “faccino” assegnato ai vini valutati con 95/100 o più dalla “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di Daniele Cernilli Doctor Wine, le “Quattro Viti”, il massimo riconoscimento di “Vitae - La Guida dei Vini” dei Sommelier Ais, ed appunto i “Top Wines” di Slow Wine).
Scenario più articolato viene offerto dalle guide, in qualche modo più “classiche”, e cioè quelle che rilasciano un riconoscimento esemplificato in un simbolo (Gambero Rosso, Bibenda-Fis, Veronelli, Vitae-Ais, Doctor Wine): i vini premiati salgono in questo caso a 29, e diventano precisamente: Valentini Montepulciano d’Abruzzo 2015, Cantina di Bolzano Alto Adige Lagrein Taber Riserva 2018, Cantina Terlano Alto Adige Terlano Pinot Bianco Rarity 2007, Marisa Cuomo Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2019 (o 2018: come in altre occasioni ci sono guide che hanno assaggiato l’etichetta in questione con un anno in più di affinamento), Rocca del Principe Fiano d’Avellino Tognano 2017, Bruno Giacosa Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2014, Bruno Giacosa Barolo Falletto 2016, Gaja Barolo Sperss 2016, Vietti Barolo Villero Riserva 2013, Fratelli Alessandria Barolo Monvigliero 2016, Marchesi di Grésy Barbaresco Martinenga Camp Gros Riserva 2015, Berlucchi Franciacorta Extra Brut Palazzo Lana Extreme Riserva 2009, Belisario Verdicchio di Matelica Cambrugiano Riserva 2017, Cantine del Notaio Aglianico del Vulture Superiore La Firma 2015, Argiolas Turriga 2016, Cottanera Etna Contrada Zottorinoto Riserva 2016 (che, nella guida di Daniele Cernilli, compare tra i vini premiati dell’edizione 2021, benché lo fosse già stato, in anteprima, anche nell’edizione 2020), Donnafugata Passito di Pantelleria Ben Ryé 2017, Pietradolce Etna Vigna Barbagalli 2017, Antinori Solaia 2017, Castellare di Castellina I Sodi di San Niccolò 2016, Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015, Mastrojanni Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2015, Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2015, Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia 2017, Castello di Monsanto Chianti Classico Gran Selezione Il Poggio 2015, Ferrari Trento Ferrari Riserva del Fondatore 2009, Maso Martis Trento Brut Madame Martis Riserva 2010, Allegrini Amarone della Valpolicella Classico 2016 e Lungarotti Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2016. Benché si tratti di una guida incentrata solo sul giudizio delle etichette ottenute da vitigni autoctoni, “resistono” nella guida del Touring Club “Vinibuoni d’Italia” il Fiano d’Avellino Tognano 2017 Rocca del Principe, il Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2015 Mastrojanni e il Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009 della famiglia Lunelli (incluso, però, in una speciale lista che analizza le migliori bollicine d’Italia), guardando ai vini che mettono d’accordo le 6 guide principali. Osservando i risultati che escono dal confronto tra le 5 guide più “classiche” (ovvero quelle che rilasciano un riconoscimento esemplificato in un simbolo) restano tra i “coronati” anche Cantina di Bolzano Alto Adige Lagrein Taber Riserva 2018, Argiolas Turriga 2016, Cottanera Etna Contrada Zottorinoto Riserva 2016, Donnafugata Passito di Pantelleria Ben Ryé 2017, Pietradolce Etna Vigna Barbagalli 2017, Castellare di Castellina I Sodi di San Niccolò 2016, Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015, Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2015, Castello di Monsanto Chianti Classico Gran Selezione Il Poggio 2015, Allegrini Amarone della Valpolicella Classico 2016, Maso Martis Trento Brut Madame Martis Riserva 2010, Cantine del Notaio Aglianico del Vulture Superiore La Firma 2015, Belisario Verdicchio di Matelica Riserva Cambrugiano 2017 e Lungarotti Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2016. Sull’altra guida “diversa”, quella di Luca Maroni, per trovare delle etichette premiate in comune con le altre pubblicazioni, bisogna guardare soltanto al confronto tra le cinque guide più “classiche” (ovvero quelle che rilasciano un riconoscimento esemplificato in un simbolo), da cui escono solo il Passito di Pantelleria Ben Ryé 2017 Donnafugata e il Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2016 Lungarotti.
E, a ben guardare in termini assoluti, proprio il Passito di Pantelleria Ben Ryé 2017 Donnafugata e il Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2016 Lungarotti sono gli unici due vini capaci non solo di essere premiati da 5 delle 6 guide principali (intendendo quelle dall’approccio nei giudizi più tradizionale), ma di restare nell’eccellenza assoluta anche delle due che valutano i loro vini in base a criteri del tutto particolari (Touring Club “Vinibuoni d’Italia” e “Annuario dei migliori vini italiani” di Luca Maroni). Come dire, forse ci sono almeno un paio di vini che riescono davvero ad accontentare, se non proprio tutta la critica italiana, almeno una sua significativa rappresentanza.
Focus - Incrocio WineNews: ecco i vini che mettono d’accordo le guide italiane negli anni passati
2019: nessuno
2018: nessuno
2017: nessuno
2016: nessuno
2015: nessuno
2014: Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia 2011
2013: Gianfranco Fino Primitivo di Manduria Es 2011
2012: nessuno
2011: Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia 2008, Gianfranco Fino Primitivo di Manduria Es 2009
2010: Termeno Alto Adige Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Terminum 2007, Oasi degli Angeli Kurni 2007
2009: Cantina di Caldaro Moscato Giallo Passito Serenade Castel Giovanelli 2005
2008: Tenuta San Leonardo San Leonardo 2003, Montevetrano Montevetrano 2005, Galardi Terre di Lavoro 2005, Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia 2004, Cantina di Caldaro Moscato Giallo Passito Serenade Castel Giovanelli 2004
2007: Fattoria di Petrolo Galatrona 2004, Montevetrano Montevetrano 2004
2006: Gaja Sorì San Lorenzo 2001, Casanova di Neri Brunello di Montalcino Cerretalto 1999, Masciarelli Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 2001, Oasi degli Angeli Kurni 2003, Galardi Terra di Lavoro 2003, Montevetrano Montevetrano 2003, Sandrone Barolo Cannubi Boschis 2001, Foradori Granato 2003
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