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AGRICOLTURA DI DOMANI

Papa Francesco: “ripensare rapporto uomo-natura”. Il Premier: “agricoltura base per ripartenza”

I due messaggi in Assemblea Coldiretti, che lancia il piano per il futuro, e per il Recovery Plan, tra digitalizzazione, risorse idriche e non solo
AGRICOLTURA, Coldiretti, GIUSEPPE CONTE, PAPA FRANCESCO, Non Solo Vino
Il presidente Coldiretti, Ettore Prandini

Gran parte del futuro dell’Europa passa da come verrà utilizzato il Recovery Plan, al centro del dibattito politico insieme all’emergenza Covid. E anche l’agricoltura guarda a questo strumento (che, nel complesso, porterà all’Italia 209 miliardi di euro) per evolvere e guardare al domani. Un domani in cui ognuno di noi dovrà “ripensare, ancor più oggi, al rapporto tra l’uomo, la natura e il Creatore come fattore di profondo equilibrio e comunione, nella ricerca non della logica del profitto, ma del servizio, non dello sfruttamento delle risorse, ma della cura e dell’attenzione per la natura come casa accogliente per tutti”. Riflessione che arriva da Papa Francesco, nel messaggio inviato agli agricoltori di Coldiretti, nell’assemblea nazionale, dove l’organizzazione agricola, guidata da Ettore Prandini, ha tracciato la sua rotta.
In un futuro in cui cibo e agricoltura saranno centrali, come ricordato anche dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “il cibo è coesione sociale, è sviluppo occupazione e crescita, come dimostra il valore economico del made in in Italy. Il cibo deve e può essere il baricentro della rivoluzione verde che il governo ha sposato con coraggio. Gli agricoltori sono gli ambasciatori del buon cibo e buon vivere italiano, le nostre produzioni sono uniche nel mondo, il nostro tesoro è straordinario. L’agricoltura sarà un asse portante del piano di resilienza e servirà a rilanciare tutto il comparto”.
Serve, però, una strategia di cose concrete. E quella di Coldiretti è fatta di “digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese” afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “dobbiamo ripartire dai nostri punti di forza. L’Italia è prima in Europa per qualità e sicurezza alimentare ed è possibile investire per dimezzare la dipendenza alimentare dall’estero e creare un milione di posti di lavoro nei prossimi 10 anni”.

“Il Recovery Plan rappresenta un’occasione imperdibile - sottolinea la Coldiretti - per superare lo storico squilibrio nella distribuzione dei fondi europei che ha sempre penalizzato gli agricoltori italiani e per superare gli ostacoli alla competitività delle produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti stranieri. I fondi europei vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno strategico di lungo periodo
Il progetto della Coldiretti sulle risorse idriche del futuro punta alla transizione verde con una serie di bacini per la raccolta dell’acqua in modo da diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030. Con questo progetto si punta a realizzare - spiega la Coldiretti - 6.000 invasi in aziende agricole per un volume totale di stoccaggio di 30 milioni di metri cubi, 4.000 grandi invasi interaziendali, consortili o pubblici, 10.000 nuovi impianti irrigui per un risparmio d’acqua di almeno il 30% e strutture medio piccole per la produzione idroelettrica. Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso dalla Coldiretti con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti.
Sul fronte della digitalizzazione Coldiretti punta a interventi per la transizione digitale per i territori con difficoltà di connessione e per diffondere le tecnologie dell’innovazione digitale connettendo le macchine e gli strumenti dell’agricoltura di precisione, migliorare la vivibilità dei piccoli comuni e borghi rurali attraverso il miglioramento della connettività e della possibilità di accesso ai servizi digitali, recuperare “quelle terre abbandonate o incolte” che le nuove capacità di analisi, gli innovativi sistemi sensoriali e la diffusione della conoscenza, anche in relazione ai mutamenti climatici, potrebbero ritornare produttive. Per questo Coldiretti ha siglato con Tim e Bonifiche Ferraresi un accordo per portare la banda ultralarga nelle aziende grazie alla rete dei Consorzi Agrari d’Italia (Cai) per dare impulso all’agricoltura di precisione 4.0 attraverso l’uso dei big data e nuove soluzioni tecnologiche con una spinta su ambiente, sostenibilità e ripresa economica del Paese accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy.
Sul fronte della bio-sostenibilità la Coldiretti propone di ripristinare e mantenere fertilità dei suoli attraverso la riduzione dei potenziali inquinanti e materiali non biodegradabili, grazie all’ausilio di un puntuale e moderno monitoraggio dei terreni mediante una piattaforma con uso di big data incentivando l’agricoltura di precisione (Adp) per arrivare al 10% del territorio nazionale. Il progetto punta a sostenere le filiere bioplastiche e biochemicals anche attraverso l’integrazione della ricerca pubblica e la promozione di network tecnico scientifico sui territori che - spiega la Coldiretti - porti a una filiera italiana della biochimica verde. Il progetto valorizza gli ingenti investimenti fatti in Italia dalla filiera delle bioplastiche e biochemicals, per la realizzazione e riconversione in nuove tecnologie di impianti, spesso collocati in zone ad alto livello di deindustrializzazione. Un impegno che si concretizza anche nell’obiettivo di piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi 5 anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali. Una proposta formulata da Coldiretti e Federforeste con il progetto “Bosco vivo e foreste urbane”.
Secondo la Coldiretti è poi strategica la ristrutturazione sostenibile dei processi di stoccaggio, macinazione e trasformazione della filiera cerealicola attraverso l’utilizzo della digitalizzazione e della automazione con progetti di filiera dal campo al prodotto finito. Gli obiettivi sono la riduzione dei costi di stoccaggio e trasporto, il risparmio energetico, il miglioramento dell’efficienza e delle rese nella lavorazione del grano, il recupero di aree industriali dismesse trasformandole in nuove attività produttive, il taglio delle emissioni. La transizione al digitale, la tracciabilità e la qualità dei prodotti - spiega la Coldiretti - sono scelte strategiche per rispondere alle politiche comunitarie “Farm to Fork” del Green New Deal.
Ma per il futuro dell’Italia è necessario anche rilancio del settore dell’olio d’oliva nazionale, per confermare - sottolinea la Coldiretti - il primato di qualità del Made in Italy attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta. Il progetto della Coldiretti punta a realizzare moderni sistemi di stoccaggio che garantiscano l’immediata filtrazione dell’olio e la conservazione in silos in acciaio inox provvisti in locali termo-condizionati ed appositamente adeguati alla prevenzione anti-incendio. Per questo è previsto anche un piano di formazione per tecnici specializzati che possano guidare i produttori dalla coltivazione sino al marketing. Particolare attenzione va poi dedicata - afferma il progetto Coldiretti - al consumo di acqua sia in fase di coltivazione che di trasformazione, inoltre la valorizzazione dei sottoprodotti deve garantire una riduzione costi di produzione mentre la creazione di reti di imprese tra frantoi e organizzazioni di produttori è condizione necessaria per una efficace sostenibilità ambientale ed economica. Un percorso che - afferma la Coldiretti - prevede accordi di filiera tra frantoi e le Organizzazioni di Produttori, intese commerciali con i vivai e produttori di attrezzature, la realizzazione di almeno un impianto per la produzione di biogas, la mappatura degli uliveti da rigenerare, la costruzione di impianti di irrigazione e di pozzi o laghetti.
Ma per il rilancio del Paese serve anche una visione per il futuro di settori come l’allevamento e la quarta gamma dei prodotti pronti al consumo come le insalate in busta. Il progetto della Coldiretti intende favorire la transizione verde delle filiere bovina, suina, avicola e dell’ortofrutta, tramite produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas per produzione biometano), riduzione dell’impronta di carbonio, miglioramento della fertilità dei suoli, utilizzo più efficiente delle risorse tramite tecniche di “precision farming” e miglioramento dei processi di recupero sottoprodotti. Il progetto sulla zootecnia prevede la realizzazione di almeno un impianto di produzione del latte in polvere che consenta di togliere dal mercato, nei momenti di esubero, ingenti quantitativi di latte proveniente da una filiera nazionale di oltre 700 allevatori che coinvolge migliaia di addetti al fine di calmierare l’andamento dei prezzi e ridurre gli sprechi, rendendo il sistema più resiliente e sostenibile.

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