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CONSUMI DOMESTICI

Coldiretti-Ixè: la cucina è la prima attività degli italiani in casa durante il lockdown

Nel 2020 acquisti alimentari cresciuti di 11,5 miliardi, boom di uova e farina. Ma non basta a compensare il crollo dell’Horeca (-41 miliardi)
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Cucinare in casa, l'attività più gettonata dagli italiani in fase di lockdown

È la cucina domestica la prima attività degli italiani per impiegare le ore trascorse tra le mura di casa in tempo di lockdown. Una persona su due (49%) ha impiegato ai fornelli più tempo del solito, rivela un’indagine Coldiretti-Ixè, diffusa nel giorno del ritorno del rosso nella mappa dei colori in Italia per la presenza di microzone ad alto rischio. Tra cucina e relax, il risultato è che il 44% degli italiani è aumentato di peso, per una media stimata in 2 chilogrammi a testa (analisi di Coldiretti su dati Crea, il Centro di ricerca alimenti e nutrizione). Al contrario, solo 1 cittadino su 5 (22%) ha dichiarato di fare più attività sportiva di prima, anche per poter uscire di casa, rispetto alla chiusura delle palestre e alle limitazioni agli sport di gruppo.
Il primo posto della cucina nell’Italia del lockdown e delle zone colorate, spiega Coldiretti, ha comunque portato alla riscoperta di ricette e dolci della tradizione, tornata ad essere un’attività gratificante per uomini e donne all’interno delle mura domestiche anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia. Il risultato è un andamento della spesa che non si era mai registrato in passato che ha spinto prepotentemente al ritorno del fai da te, con un aumento del 7%, pari a 11,5 miliardi di euro, degli acquisti alimentari domestici degli italiani nel 2020, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base delle stime Ismea per l’intero anno.
Crescita boom per le uova, che segnano un +16,1%, mentre gli acquisti di farina sono cresciuti del 41% per effetto della tendenza degli italiani a sbizzarrirsi preparando pasta, torte, pizze e biscotti (dati relativi ai primi 9 mesi del 2020). Volano anche frutta e verdura con aumenti rispettivamente dell’9,1% e 8,4% ma anche le carni fresche (+9,54%), con pollo e maiale tra i più gettonati, rispetto a gennaio-settembre 2019. Bene anche l’olio extravergine d’oliva che fa registrare un aumento del 7,1%, il latte (+5,1%), la pasta (+9,2%) e il riso (+10,2%). Anche lo smart working, continua la Coldiretti, ha spostato fra le mura domestiche tutti gli intervalli del tradizionale orario di lavoro con la necessità di organizzarsi a casa per i pasti e magari anche per gli aperitivi di fine giornata. Lo testimoniano il +8,5% degli acquisti al dettaglio di vino e del 10,5% per la birra, ma anche dei salumi che crescono dell’8% e dei formaggi per cui si segnala un incremento del 12,5%.
A livello generale l’aumento della spesa alimentare, conclude la Coldiretti, non è bastato però a compensare all’interno delle filiere produttive il crollo dei consumi alimentari fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie dove la spesa registra nel 2020 un drammatico calo per un valore di 41 miliardi di euro, per effetto delle città svuotate da turisti e lavoratori.
Una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita complessiva di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

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