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CRISI COVID

Lockdown e paura dei contagi: così 9 italiani su 10 hanno detto addio a bar e ristoranti

Lo rivela la Coldiretti (su dati Istat). Danno enorme per il settore, che, a Pasqua, perderà 3,2 miliardi. Effetto a valanga sull’agroalimentare
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Lockdown e paura dei contagi: così 9 italiani su 10 hanno detto addio a bar e ristoranti

Quasi nove italiani su dieci (86%) hanno detto addio a bar, ristoranti e pizzerie evitando di andare fuori per colazione, pranzo o cena: a rivelarlo è un’analisi della Coldiretti, su dati Istat, sul comportamento dei cittadini durante la seconda ondata epidemica. Una situazione generata dalle chiusure a singhiozzo dei servizi di ristorazione ma anche dalla paura dei contagi che ha determinato il crollo delle presenze con un impatto devastante su fatturati ed occupazione. Un auto isolamento a tavola che, spiega Coldiretti, ha riguardato anche le visite a casa di parenti o amici per andare a cena o a pranzo (70%) con effetti sul piano delle relazioni sociali soprattutto per le molte persone sole ed anziane.
Una situazione che rischia di aggravarsi per le prossime festività di Pasqua per i limiti fissati lungo tutta la Penisola, con una perdita stimata per sole due settimane in 3,2 miliardi per il lockdown di tutti i servizi di ristorazione fino a dopo le feste di Pasqua e Pasquetta. Sono infatti 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua per una spesa stimata pari a 400 milioni, mentre ben un italiano su tre (32%), sottolinea Coldiretti, dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze.
Duramente colpiti gli oltre 24.000 agriturismi italiani, ma le difficoltà della ristorazione travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori.
Anche alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione, conclude la Coldiretti, è importante iniziare a pensare alle riaperture in sicurezza dei locali della ristorazione dove sono state adottate importanti misure, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.

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