Un segnale di ottimismo e di ripartenza per il mondo del formaggio di qualità, ma anche la ristorazione e l’ospitalità alberghiera, tra i settori più colpiti dalla crisi innescata dalla pandemia. “Cheese”, la biennale dedicata alle forme del latte promossa da Slow Food a Bra (Cuneo), si farà, in presenza, dal 17 al 20 settembre, e l’edizione n. 13 si legherà ai temi già trattati in passato e oggi più che mai attuali, come l’importanza della produzione naturale, non solo di formaggi, ma anche di salumi e pani, vini e birre. Una possibilità che, con l’eredità del Covid-19, diventa una necessità: difendere strenuamente la biodiversità è un dovere nei confronti di chi verrà; una vera, concreta, efficace e attuabile forma di transizione ecologica. Per il programma (che sarà comunicato a luglio) non mancheranno i grandi classici, dal Mercato dei formaggi e la Via degli Affinatori, punto di riferimento per appassionati e buyer. E poi le conferenze di approfondimento e i momenti ludici per famiglie e bambini. “Pastori e casari, come tutto il mondo agricolo, sono tra le categorie che hanno sofferto di più la crisi - dichiara Daniele Buttignol, dg Slow Food Italia - la natura non si è mai fermata e gli animali hanno continuato a produrre latte. Purtroppo molti casari che ospitiamo a Cheese hanno visto sfumare un importante sbocco di mercato con la chiusura delle attività di ristorazione e le restrizioni imposte a mercati e fiere. Ritrovarci nuovamente a Bra quest’anno, ovviamente nel pieno rispetto delle misure di sicurezza previste, assume quindi un significato ancora più forte”.
“Coniughiamo lo spirito che ha sempre caratterizzato la manifestazione con le necessarie regole sanitarie, vogliamo tornare a essere comunità che accoglie, realtà da vivere, luogo di relazione e crescita - spiega il sindaco di Bra Gianni Fogliato - Cheese è un grande patrimonio della Città di Bra: ci auguriamo possa essere un simbolo di fiducia e rinascita, rafforzando i valori che contraddistinguono il nostro territorio anche attraverso gli ideali che ogni due anni casari e pastori portano qui da tutto il mondo, e contribuendo a dare il necessario ossigeno alle attività locali e al comparto turistico”.
“Cheese” è da sempre all’avanguardia nel dibattito intorno al settore lattiero caseario di qualità, grazie alla partecipazione di pastori, casari, stagionatori e affinatori che si confrontano, sui palchi ufficiali delle conferenze e negli incontri informali, con cuochi, negozianti, tecnici e accademici, italiani e stranieri. Dalla prima edizione del 1997 a oggi sono state tante le battaglie condotte, dalla difesa del latte crudo al no ai formaggi fatti con il latte in polvere, dai focus sulle normative e sulle politiche Europee, all’analisi delle storture del mercato del latte (che schiaccia i piccoli e omologa la produzione).
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