Senza un intervento dello Stato per incoraggiare chi percepisce il reddito di cittadinanza ad accettare i lavori stagionali nelle aziende agricole non ci sarà manodopera sufficiente per raccogliere frutta e verdura in estate. L’allarme arriva da Cia/Agricoltori Italiani, che sottolinea come la quasi totalità delle negoziazioni in tema di lavoro agricolo avviene fuori dai Centri per l’Impiego, gli unici abilitati alla cessazione del sussidio al secondo rifiuto di un’offerta lavorativa. Chi beneficia del reddito di cittadinanza, insomma, può rifiutare offerte nella contrattazione diretta con le aziende senza alcuna conseguenza.
Gli Agricoltori Italiani - Cia hanno accolto con favore il rifinanziamento del fondo il sussidio, per superare l’impasse della crisi estiva di manodopera chiede un intervento nel Decreto Sostegni Bis o nel Decreto Semplificazioni, attualmente in fase di riconversione. Occorre, infatti, trovare strumenti che consentano di mantenere il diritto all’assegno, nell’eventualità di proposte di lavori agricoli, che per loro natura possono avere un arco temporale limitato.
Un intervento del legislatore in questa materia è urgente anche per sconfiggere la piaga del lavoro irregolare. Gli Agricoltori Italiani - Cia propongono, dunque, di reinserire una norma (in vigore fino al 31 dicembre 2020) che permetta al percettore del reddito di cittadinanza di stipulare con i datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, nel limite di 2.000 euro per l’anno 2021.
“Dobbiamo riuscire a impiegare anche temporaneamente nel settore agricolo quei lavoratori che percepiscono il Reddito di cittadinanza o un sussidio, perché hanno perso il lavoro - dichiara il presidente Cia/Agricoltori Italiani, Scanavino - è vero, il lavoro agricolo richiede spesso competenza e conoscenza specifica, ma alcune tipologie di lavoro non richiedono particolare specializzazione. Quello che conta è non perdere ulteriore tempo perché la raccolta di frutta e verdura estiva nei campi comincia adesso e finisce a settembre”.
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