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AMBIENTE E AGRICOLTURA

Parlamento Ue: sì a taglio di pesticidi e reddito equo per chi produce cibo in modo sostenibile

Più terreno per il bio, riconoscimento della genetica green e l’obbligo di etichetta nutrizionale i punti della relazione su strategia “Farm to Fork”
AGRICOLTURA, Coldiretti, FARM TO FORK, UE, Non Solo Vino
Il Parlamento Ue va avanti sulla strategia “Farm to Fork”

Più terreno per l’agricoltura biologica, obiettivi di riduzione vincolanti per l’uso di pesticidi e un reddito equo per gli agricoltori che producono cibo in modo sostenibile: i punti qualificanti nella relazione del Parlamento Europeo sulla strategia “Farm to Fork”.
Il testo, approvato formalmente dalle Commissioni del Parlamento congiunte Ambiente e Agricoltura, con 94 voti a favore, 20 contrari e 10 astensioni, affronta anche il tema delle nuove tecniche genomiche (Tea, tecniche di evoluzione assistita) preziose, spiega la Coldiretti, per accelerare sulla genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi, difendere il patrimonio di biodiversità presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista dopo l’emergenza Covid.
Il Parlamento Ue apre poi all’obbligo di un’etichetta nutrizionale Ue fronte-pacco, che poi è il terreno di battaglia tra Nutrinform e Nutriscore, ma non indicano modelli, invitando la Commissione a costruire l’etichetta sulla base dell’evidenza scientifica. Centrale è il richiamo per evitare che la nuova strategia europea “Farm to Fork” favorisca importazioni di prodotti da Paesi terzi che non rispettano gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee. “In questo contesto - spiega il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - è fondamentale che la Commissione recepisca la richiesta del Parlamento Ue di rafforzare i controlli alle frontiere per garantire il rispetto degli standard di produzione europei, in particolare in materia di sicurezza alimentare, benessere animale e pesticidi e di combattere le frodi e la contraffazione nel settore agroalimentare”.
“Nonostante la pericolosa apertura al Nutriscore - prosegue Prandini - abbiamo ottenuto l’impegno a valutare l’esclusione dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) dai sistemi di etichettatura a semaforo che sono fuorvianti, discriminatori ed incompleti e finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea. Un passo falso che penalizza la dieta mediterranea sul quale continueremo a lavorare per sostenere l’esclusione anche dei cibi monoprodotto che rischiano di essere colpiti dal Nutriscore ma anche da un approccio semplicistico all’alimentazione che criminalizza ingiustamente le produzione di origine animali”.

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