I Barolo di Mauro Veglio fanno parte della ricca schiera di quelli da considerarsi moderni, ma senza eccessi o inutili forzature stilistiche. Figli dell’esperienza dei “Barolo Boys”, prevedono macerazioni brevi in rotomaceratori e legno piccolo per le maturazioni, con l’obbiettivo di ottenere vini strutturati ma anche dalla carica tannica più ridotta e “domata”. I vigneti, 22 ettari, da cui arrivano le uve sono quelli di La Morra - con i Cru Gattera, Arborina e Rocche dell’Annunziata - e Monforte d’Alba, con il Cru Castelletto. Mauro Veglio ha iniziato ad imbottigliare in proprio nel 1992 ed oggi a dare una mano in azienda c’è anche il nipote Alessandro, che, dal 2008, già proponeva una propria produzione. 115.000 le bottiglie realizzate annualmente dalla cantina con sede a La Morra, che oltre ad una articolata proposta barolista offrono anche Barbera e Dolcetto d’Alba e Langhe Rosso. Il Barolo 2018 è ottenuto dai vigneti di proprietà più giovani, coltivati nei comuni di La Morra e Monforte d’Alba, a proporre il classico assemblaggio della tradizione, mix dei due specifici terroir. Il suo affinamento è effettuato in legno piccolo in prevalenza di secondo e terzo passaggio e dura per 24 mesi. I suoi profumi sono segnati da un rigoglioso fruttato con un tocco di rovere a fare da contrappunto. In bocca, il sorso non manca di impatto, saporito e succoso, chiude con una bella nota balsamica.
(fp)
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