02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
LA RIEVOCAZIONE STORICA

“Venti di Guerra e Carbonara” a Riccione, per celebrare l’invenzione nel 1944 del piatto-icona

Il “re” della carbonara? Lo ha decretato la “battaglia” tra i bagnini della Riviera e Marco Parlanti, lo chef allievo dell’inventore Renato Gualandi

La paternità della carbonara spetta a Riccione: nel 1944, per festeggiare lo sfondamento della Linea Gotica, i generali alleati chiesero allo chef Renato Gualandi di cucinare la cena della vittoria, consegnandogli delle derrate, ovvero uova in polvere, formaggio, pasta e bacon. Una spolverata di pepe, ed ecco in tavola la prima carbonara della storia, nata precisamente al Grand Hotel Des Bains. Attilio Cenni, l’attuale direttore dell’hotel, non solo lo ricorda, ma ha anche lanciato un guanto di sfida a tutta Italia, e in particolare ai laziali: “chiunque mi porterà le prove documentali e verificabili di una ricetta analoga creata prima del 18 settembre 1944 potrà alloggiare nel mio albergo per un anno intero, gratuitamente”. Nasce da qui “Venti di Guerra e Carbonara”, battaglia culinaria che si è “combattuta” nei giorni scorsi con una gara dedicata alla migliore Carbonara tra le figure simbolo della costa adriatica, i bagnini di Riccione, Cattolica e Rimini, le tre città che si trovavano sulla Linea Gotica, coordinati da Fausto Ravaglia del Marano Beach, il più celebre e iconico bagnino romagnolo, e Marco Parlanti, lo chef allievo del Gualandi. Il tutto sullo sfondo della “Perla Verde” dell’Adriatico, invasa da decine di mezzi della Seconda Guerra Mondiale, soldati alleati e della Wehrmacht, e tra i quali ad avere la meglio è stato Cesarino Romani, bagnino di Cattolica che ha realizzato la migliore versione dell’iconica ricetta italiana.
Gli “schieramenti” arruolati per preparare la migliore carbonara, hanno proposto una versione sottoposta al giudizio di una giuria composta dalla chef Luciana Pozzuto, vincitrice dell’edizione 2021 dai giornalisti e gastronomi Maurizio Catossi, Loris Fantini, Giancarlo Roversi e Giorgio Rinaldi. Incoronato “re” della carbonara, Cesarino Romani resterà in carica fino al 2023, quando sarà eletto il successore: già fervono i preparativi per la prossima edizione. Tra le novità, la presenza di chef provenienti dalle nazioni coinvolte negli eventi del settembre 1944 a Riccione, quindi la Polonia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e anche la Germania. Con gli spaghetti alla carbonara di Riccione che diventano così il simbolo di un’unità ritrovata e dell’amicizia tra i popoli.
E lo fanno con una rievocazione storica in piena regola per celebrare l’invenzione della carbonara, con un evento, patrocinato dal Comune di Riccione, e promosso dall’Adriatic Veterans Car Club e dall’Automotoclub Storico Italiano, che hanno assicurato un dispiegamento di mezzi del tutto eccezionale. A Viale Ceccarini, annunciati dalle cornamuse di una band scozzese - così come usava fare l’esercito britannico - hanno sfilato jeep, autoblindi, Kubelwagen, Schwimmwagen, la Fiat 508 coloniale, perfino una Fiat mimetica con a bordo due partigiani. Un centinaio di figuranti ha popolato le strade, indossato le divise appartenenti a entrambi i fronti, senza dimenticare frati ed infermiere. Durante l’evento hanno risuonato anche le note di “God Save the Queen”, per rendere omaggio alla Regina Elisabetta recentemente scomparsa.
Ma la “dichiarazione di guerra” non è finita qui: incoronato il vincitore, il Des Bains ospiterà per un anno chi sarà in grado di dimostrare, documenti alla mano, un’origine alternativa per la carbonara. Riuscirà Riccione a mantenere il suo storico ed affascinante primato?

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli