Si trova nel cuore della Toscana, a Cerreto Guidi, la prima struttura in Europa ad avere ottenuto la la certificazione di turismo sostenibile: Villa Petriolo è una “fattoria di lusso” che da sempre pone il rispetto dell’ambiente e del territorio al centro della sua mission. A partire da vino, olio, miele e piatti ricercati serviti nei tre ristoranti della tenuta - un bistrot, un’osteria e un ristorante gourmet - ai sistemi di riscaldamento e refrigerazione, fino ai prodotti biologici e ai trattamenti utilizzati nella Spa, che impiegano vinacce e sansa proveniente dagli scarti della produzione. La struttura, oltre ad essere stata nominata “Best Sustainable Place 2021” da Save the Planet, ha ottenuto la certificazione da parte di Valoritalia, società leader nelle certificazioni agroalimentari, vino in testa: si tratta della ISO 21401, una norma volontaria applicabile alle strutture ricettive che definisce le modalità di gestione della sostenibilità in base alla dimensione economica, sociale e ambientale.
La tenuta è un immenso podere in cui si alternano, a perdita d’occhio, cipressi, uliveti e campi di cereali e legumi, coltivati secondo i dettami dell’agricoltura rigenerativa, i cui frutti contribuiscono a rendere speciale il menu “farm to table” offerto giornalmente agli ospiti. Lo stesso menu che prevede l’utilizzo dei prodotti di apicoltura e allevamenti allo stato semi-brado e pastorizia, basati esclusivamente sulla “felicità” animale. Villa Petriolo si estende in un complesso di edifici arredati in stile classico, per lo più con mobili cinquecenteschi appartenenti alla famiglia Albizzi-Alessandri, antichi abitanti del luogo: in totale ci sono 35 suites, distribuite in un borgo con annessa fattoria biologica, riscaldate esclusivamente da pannelli fotovoltaici applicati sui tetti, gli stessi che contribuiscono a produrre acqua calda e a riscaldare una piscina scoperta e una infinity pool che svetta sulla collina.
“Tutto a Villa Petriolo è ideato - spiega Daniele Nannetti, ceo e founder della tenuta Villa Petriolo, acquistata nel 2018 insieme alla famiglia Cuadra - per riconnettersi con le radici storiche dell’ambiente e dei suoi abitanti e per mettere a sistema tutto quello che la natura offre. Finora siamo riusciti nel difficile intento di recuperare il 100% delle potenzialità agricole dei suoi 166 ettari, creando un lusso basato sulla secolare tradizione agricola toscana, dove la sostenibilità è intesa come un impegno verso la salvaguardia ambientale, sociale e finanziaria, basata su un’economia circolare che elimini gli sprechi”.
Nei diversi aspetti certificati dalla ISO 21401 vengono anche indicati i requisiti minimi che una struttura deve rispettare per ottenere un miglioramento continuo delle performance: “si tratta - commenta Giuseppe Liberatore, dg Valoritalia - di un incredibile risultato e di una straordinaria opportunità per tutto il settore turistico italiano. L’adesione di Villa Petriolo alla norma ISO 21401 costituisce un punto di partenza di grande valore, perché stabilisce un insieme di best pratices a cui attingere per elaborare piani e strategie di sviluppo nel segno della sostenibilità. Inoltre, la certificazione di turismo sostenibile è utile anche alla redazione del bilancio di sostenibilità aziendale, un documento fondamentale che molto probabilmente nel prossimo futuro diventerà obbligatorio”.
Villa Petriolo sorge in un territorio protetto dallo Stato Italiano con vincolo paesaggistico e monumentale: per la sua realizzazione è stato infatti richiesto il benestare della Soprintendenza per i beni culturali, a riprova del rispetto del management verso la storia e la biodiversità del territorio.
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