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ECONOMIA ENOICA

Vino e gdo: nei primi 6 mesi 2024 giù i volumi. Tornano a crescere solo gli spumanti

Lo stato dell’arte nei dati di Circana sulla prima metà dell’anno tra gli scaffali di supermercati e discount, analizzati da WineNews
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Vino e gdo: nei primi 6 mesi 2024 giù i volumi. I dati Circana analizzati da WineNews

Se almeno dall’export qualche segnale positivo arriva, con una crescita di oltre il +3% sia in valore che in volume nel primo trimestre 2024 sul 2023, secondo i dati Istat, e nel fuori casa si respira, complice l’estate, un po’ di voglia di ripresa, nella grande distribuzione, vero termometro del consumo di vino in Italia, con una quota dei volumi complessivi che oscilla tra il 60% ed il 70% del totale, le cose non vanno bene in questa prima metà 2024. Ad eccezione degli spumanti, di tutte le tipologie, che hanno ripreso la loro corsa, dopo la piccola battuta d’arresto del 2023, che aveva interrotto un trend di crescita decennale. È il quadro dei dati Circana, analizzati da WineNews, sulle vendite di vino tra gdo, discount ed e-commerce collegati sulla prima metà dell’anno. Nel complesso, il dato è negativo, con i volumi a -1,9% (315,4 milioni di litri) sullo stesso periodo 2023, anche se i valori sono in crescita del +1,4% (ad 1,1 miliardi di euro), ed i prezzi del +3,3% (3,57 euro al litro), ma sostanzialmente per l’aumento dei listini legato all’inflazione più che per uno spostamento verso fasce di prodotto di più alta qualità, come dimostrano, peraltro, il -4,3% a volume e il +0,5% in valore se si guarda ai volumi di Iper e Super Mercati e Liberto Servizio Piccolo, che contrastano con il +4% a volume e il +5,7% a valore dei discount. Un quadro negativo imputabile tutto al vino fermo (e frizzante), visto che se i vini in bottiglia da 0,75 nel complesso fanno -1% in volume (164,5 milioni di litri) e +1,7% a valore (859 milioni di euro), gli spumanti segnano +3,5% a volume (44,2 milioni di litri) e +3,5% in valore (297,3 milioni di euro), ad un prezzo medio di 6,7 euro al litro. E a crescere sono sia il Prosecco, che è di gran lunga la tipologia di bollicine più venduta nel retail, con un +3,1% in volume (per 19,8 milioni di litri) e +2,4% a valore (151,4 milioni di euro, con un prezzo medio al litro di 7,6 euro), che i Metodo Classico, con un leggero +0,4 in volume (2,2 milioni di litri) e +4,5% in valore (43,2 milioni di euro, con un prezzo medio al litro di 19,61 euro).
“Se guardiamo agli spumanti, che nel 2023 avevano chiuso con un -1% a volume, si capisce come lo scorso anno sia stato un’eccezione negativa rispetto ad un trend decennale, positivo. Detto che si tratta di un ritorno alla crescita che non è certo quella degli anni passati, a volte anche a doppia cifra, ma comunque significativa”, commenta, a WineNews, Virgilio Romano, Business Insight Director Circana. Che sottolinea, invece, come le difficoltà ci siano, e anche più del previsto, sui vini fermi. “Per i vini nel complesso, invece, si conferma un trend negativo che dura dal 2022, anche se nel 2023 c’era stato un leggero miglioramento, ma in un saldo comunque in calo. Già ad inizio 2024 si capiva che le cose sarebbero continuate su questa falsa riga, e così è stato. Con i bianchi che, seguendo il trend generale, vanno meglio dei rossi. Diciamo che in generale non si vedono condizioni perché le cose cambino nel breve termine, e quindi ci aspettiamo un saldo, a fine anno, positivo per gli spumanti, e ancora negativo per i vini fermi”. In un quadro che sembra raccontare di un calo dei consumi di vini fermi sempre più strutturale.

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