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RECORD

“Barolo en primeur” 2024: l’incasso dell’asta charity delle Langhe sfiora il milione di euro

Nel Castello di Grinzane Cavour, aspettando l’ultima barrique nell’asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba (10 novembre), raccolti 987.000 euro

Punta al record del milione di euro l’incasso dell’asta charity “Barolo en Primeur”, che ieri, nell’incanto, battuto da Christie’s al Castello di Grinzane Cavour, in collegamento con New York (nella sede di Christie’s) e Londra (nel 67 Pall Mall), ha raccolto ben 987.000 euro, mandando sotto il martelletto 14 barrique del Barolo Vigna Gustava 2023 che nasce dalle vigne ai piedi del Castello che fu dimora di Camillo Benso conte di Cavour (con la regia enologica del Centro Enosis Meraviglia dell’enologo Donato Lanati) e le 1.229 bottiglie di Barolo e Barbaresco (938 bottiglie da 0,75 litri, 243 magnum e 48 doppie magnum, per un totale di 1.212 litri), donate da 80 cantine e divise in “lotti comunali”, a seconda del Comune di provenienza. Le offerte, proposte anche online sulla piattaforma Auction Collective, sono arrivate dall’Italia, dagli Usa e dall’Inghilterra, dal Canada e dalla Cina, tutte battute dal martelletto del direttore di Christie’s Italia, Cristiano De Lorenzo. Incasso, che andrà a sostenere iniziative benefiche e culturali del territori, come la Scuola Enologica di Alba, per esempio, e che è destinato ad aumentare, facilmente superando la cifra del milione di euro, con la la quindicesima barrique, che sarà battuta all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, in diretta con Hong Kong, in programma il 10 novembre, che sarà devoluto a favore della charity internazionale Mother’s Choice, che opera dal 1987 in favore dei bambini orfani e delle giovani madri in difficoltà.
Un progetto, quello di “Barolo en Primeur”, che conferma la sua forza: avviata nel 2021, l’iniziativa è realizzata da Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo, presieduta da Mauro Grola, con Fondazione Crc Donare Ets e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, guidato da Ettore Germano, che , nelle prime tre edizioni, hanno raccolto oltre 2,37 milioni di euro, accrescendo di anno in anno i numeri: 666.000 euro nel 2021, 834.000 nel 2022 e 877.000 nel 2023, e già 987.000 euro nel 2024, aspettando il gran finale.
Tutte le bottiglie che si ricaveranno dalle barrique al termine dei 38 mesi minimi di invecchiamento a decorrere dal 1 novembre dell’anno di produzione delle uve, come richiesto dal disciplinare di produzione del Consorzio, saranno vestite dall’etichetta d’artista “Broke Token” realizzata dall’artista scozzese Susan Philipsz, che, tra le altre cose, ha ricevuto il “Turner Prize” nel 2010 e nel 2014 è stata insignita del titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.
“Barolo en primeur n. 4 conferma l’importanta di questa iniziativa: non solo - spiega Giuliano Viglione, presidente Fondazione Donare ETS - per il nuovo record di fondi raccolti, ma soprattutto per il trend di crescita che viene confermato e che, di edizione in edizione, regala risultati sempre più significativi. Il dono chiama il dono, come mi piace dire: uno degli aspetti che rende unico Barolo en primeur è proprio la pluralità dei soggetti che contribuiscono, ottenendo in cambio un vino straordinario, e dei progetti sociali che vengono sostenuti grazie a questi fondi”. “L’asta solidale è una vittoria per tutti i produttori delle Langhe - commenta Sergio Germano, presidente del Consorzio di tutela di Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani - e Barolo en primeur si è riuscito ad affermare nel calendario dei filantropi e degli investitori, questi ultimi attratti dalla possibilità di ottenere in anticipo lotti di Barolo e Barbaresco che, negli anni, aumenteranno di valore: quest’anno abbiamo consegnato le prime bottiglie di Barolo a chi ha partecipato all’edizione n. 1 dell’asta e di Barbaresco a chi si è aggiudicato l’edizione n. 2. Ora monitoreremo l’andamento del mercato secondario di queste etichette, perché sta crescendo sempre più la curiosità del settore e siamo certi che il mercato risponderà presente”.

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