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COLLEZIONISMO

Domaine de la Romanée-Conti, Masseto, Sassicaia e Salon le “star” dell’asta Pandolfini

Il catalogo “Alchimia” sotto il martelletto della più antica casa d’aste d’Italia (7-8 novembre) ha raccolto più di 1 milione di euro

In testa c’è Domaine de la Romanée-Conti, la super griffe di Borgogna, che, con un assortimento di 12 bottiglie dell’annata 1996 tocca i 39.680 euro; a completare il podio c’è però il tricolore italiano con una bottiglia da 15 litri 2016 di Masseto, battuta per 28.520 euro, l’iconico Merlot in purezza e assoluto vino di culto della famiglia Frescobaldi, e una verticale di Sassicaia, il “re” di Bolgheri e della Tenuta San Guido, annate dal 2020 al 1980, che supera anche la sua stima più alta arrivando a 13.020 euro, davanti ad un lotto di 7 bottiglie di Champagne Salon di diverse annate, battute per 11.780 euro. Sono i “top lot” di Pandolfini, la più antica casa d’aste d’Italia, che con il catalogo “Alchimia”, mandato sotto il martello il 7 e l’8 novembre, ha raccolto 1,05 milioni di euro.
Il 7 novembre, nella storica cornice fiorentina di Palazzo Ramirez Montalvo, il Dipartimento Vini guidato da Francesco Tanzi ha, infatti, dato vita ad una degustazione speciale dal respiro internazionale, organizzata anche in occasione dei cent’anni di Pandolfini e dei 25 anni del Dipartimento.

E se la Francia si è fatta valere per la selezione di Bordeaux e Borgogna, (Pétrus, Château Lafite Rothschild e Domaine Coche-Dury), oltre che, ovviamente, per lo Champagne, l’Italia, in un infinito derby enoico che si rinnova, era rappresentata da tante prestigiose cantine, protagoniste dei top lot. Tra quelli segnalati da Pandolifini, il Sassicaia si è contraddistinto anche con una bottiglia da 6 litri 2021 aggiudicata per 6.696 euro; e poi il Tignanello, il “bordolese” toscano per eccellenza, uno dei fiori all’occhiello di Antinori, che ha brillato con una verticale di 34 bottiglie, dal 1980 al 2021, battuta per 4.464 euro. Supera le aspettative anche il Barolo Cannubi San Lorenzo Ceretto, eccellenza delle Langhe, il cui lotto di tre bottiglie Magnum 2011, 2012 e 2013, provenienti dalla collezione personale di Federico Ceretto e contenute nella speciale edizione “Cassa 13”, è stato aggiudicato per 5.704 euro. Ottimo risultato anche per Le Pergole Torte, di Montevertine, la cantina di Martino Manetti, nel Chianti Classico, con una verticale di 14 bottiglie, dal 2003 al 2020, aggiudicata per 4.464 euro, seguita, tra gli altri da due lotti provenienti da un’unica collezione privata e battuti entrambi a 3.224 euro: quattro bottiglie de Il Cannaio 1985 e 1988 battute e sei bottiglie de Il Sodaccio 1990.
L’evento si è caratterizzato anche dal tasting esclusivo in cui il protagonista unico è stato l’inimitabile Salon, lo Champagne unico nel suo genere prodotto solamente 37 volte nel corso del Ventesimo secolo, distribuito di in Italia da Ceretto. A guidare la degustazione, per la quale sono state scelte le annate Salon 1999, 2006 e 2013, oltre a Delamotte Collection 2007 e Delamotte Blanc de Blancs 2018, un ospite d’eccezione: il presidente Didier Depond, alla guida di entrambe le Maison e protagonista indiscusso del grande successo del mito Salon. Insieme a lui, oltre a Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, anche Giacolino Gillardi, ad Ceretto, a cui si deve la realizzazione di questo speciale evento. E sono stati proprio i lotti provenienti dalle cantine di Le Mesnil-sur-Oger, di cui i primi quattro omaggiati direttamente dalla collezione privata di Federico Ceretto, ad aver inaugurato la prima sessione d’asta di Pandolfini, che solamente con Salon e Delamotte ha raggiunto 44.392 euro di ricavo. Proposte ai collezionisti, annate eccezionali come quella del 1996 o quella del 2008, quest’ultima talmente rara e di pregio da essere stata imbottigliata in soli 8.000 pezzi, tutti formato Magnum. A brillare, in particolare, il lotto da 7 bottiglie della Cuvéè S Salon delle annate 2004, 2006, 2007 e 2008, battute per 11.780 euro, andando oltre la stima più alta. Bene, per gli altri Champagne, anche la Collection Lieux-Dits Extra-Brut Jaque Selosse, composta da 6 bottiglie, aggiudicata per 4.712 euro. I natali del Salon si devono al commerciante di pellicce Eugène-Aimé Salon, che nel 1905 sogna per sé lo Champagne migliore di sempre. È proprio in quell’anno che, consigliato dal cognato chef de cave, sceglie la terra del suo territorio d’origine, la Côte de Blancs, e il Cru migliore, quello di Mesnil sur-Oger, per la creazione del primo Blanc de Blancs millesimato unico nel suo genere proveniente da un unico vitigno, lo Chardonnay. Uscito per la prima volta nel 1911 con il millesimo 1905, conquistando immediatamente un gran numero di appassionati, la Maison Salon nasce ufficialmente nel 1920, producendo - sempre in quantità limitatissime, solo con le migliori annate - quello che tutt’oggi è considerato l’espressione più “pura” dello Champagne, proprio grazie alle sue caratteristiche uniche: un solo vitigno, una sola annata, un solo terroir.

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