Il contesto dei consumi delle bevande alcoliche negli States, vino incluso, appare particolarmente cambiato recentemente, trainato dalle preferenze, mutate, da parte delle nuove generazioni. I giovani, rispetto ad adulti e anziani, sono infatti più propensi ad affermare che l’alcol presenta rischi per la salute tanto che, da parte loro, il consumo è diminuito significativamente negli ultimi anni. Quando bevono, i giovani americani hanno maggiori probabilità di scegliere birra o liquori piuttosto che il vino, anche se questa è la bevanda preferita dagli anziani, ma anche dalle donne, dai laureati e dai consumatori con un reddito più elevato. È la fotografia di un sondaggio di Gallup, da anni un punto di riferimento nel misurare il rapporto tra gli americani e le bevande alcoliche.
Gli americani pensano sempre di più che bere con moderazione sia dannoso per la salute, anche se la maggioranza sostiene che il miglior consiglio per una persona che beve una quantità media di alcol sia quello di ridurre quanto consuma piuttosto che smettere del tutto di bere. Gallup ha misurato dieci volte, dal 2001, le opinioni riguardo agli effetti del consumo moderato sulla salute: gli ultimi dati, provenienti dal sondaggio “Consumption Habits” (1-21 luglio, dove sono state sentite 1.010 persone di età superiore ai 18 anni da tutti gli Stati americani), mostrano un “picco”, tanto che il 45% degli americani afferma che bere una o due bevande alcoliche al giorno faccia male alla salute, il 6% in più sullo scorso anno e il 17% sul 2018. Il 43% degli adulti non ritiene che bere moderatamente faccia alcuna differenza per la salute mentre l’8% sostiene che abbia un effetto positivo. Entrambe queste letture sono le più basse mai registrate.
Tra il 2001 e il 2018, gli americani erano molto più propensi a credere che il consumo moderato di alcol non influisse sulla salute generale anche se non più del 25% degli adulti ha mai considerato il bere un bene per la salute. Attualmente, quasi 9 adulti statunitensi su 10 affermano che il consumo di alcol è “molto” (33%) o “abbastanza” (53%) dannoso per coloro che lo bevono, il 3% in più sull’ultimo anno; chi beve alcolici (21%) ha meno probabilità rispetto ai non bevitori (51%) di affermare che sia dannoso. Tuttavia, nel complesso, gli americani considerano le sigarette, il tabacco da masticare e le sigarette elettroniche significativamente più dannosi dell’alcol.
Ma il cambiamento delle opinioni non è influenzato dagli studi recenti sugli effetti a lungo termine dell’alcol sulla salute. Solo il 19% degli adulti statunitensi, infatti, afferma di aver sentito parlare “molto” di questi studi, il 30% in “discreta quantità”, mentre un altro 30% dichiara “non molto” e il 21% addirittura per “niente”. Quelli che affermano di aver sentito parlare molto o abbastanza di questi studi (51%) sono più tendenti, di quelli con poca o nessuna familiarità (40%), ad affermare che bere moderatamente faccia male alla salute. Allo stesso modo, coloro che hanno maggiore familiarità con gli studi sugli effetti a lungo termine del bere sulla salute sono più propensi, rispetto a quelli con poca o nessuna conoscenza, a dire che i bevitori dovrebbero smettere del tutto di bere (26% contro 17%).
Se il 65% degli adulti tra i 18 ed i 34 anni afferma che il consumo di alcol ha effetti negativi sulla salute, il 37% di quelli tra 35 e 54 anni e il 39% di quelli dai 55 anni (e oltre) sono d’accordo. Si tratta dei divari generazionali più grandi registrati da Gallup. Sebbene la maggior parte degli americani, in ogni fascia d’età, consiglierebbe al bevitore medio di ridurre o interrompere l’assunzione di alcol per avere una salute migliore, quelli di età compresa tra 18 e 34 anni sono, in modo significativo, i più propensi a farlo. Il 58% degli statunitensi afferma di avere occasione di bere bevande alcoliche, un dato leggermente al di sotto della tendenza storica (63%) nei sondaggi Gallup risalenti al 1939. Tra coloro che bevono alcolici, il 61% riferisce di averlo fatto entro l’ultima settimana, di questi il 28% nelle ultime 24 ore e il 33% da due a sette giorni fa. Il 38% sostiene che l’ultimo drink risale a più di una settimana fa. In media, i bevitori statunitensi dicono di aver bevuto quattro drink nell’ultima settimana dato che corrisponde alla media tendenziale dal 1996. Il consumo di alcol autodichiarato dai giovani adulti ha recentemente registrato una tendenza al ribasso, un fatto che rappresenta un netto cambiamento rispetto ai primi anni 2000, quando era al proprio apice.
Riguardo al tipo di bevanda scelta negli Stati Uniti, nell’ultima lettura la birra (34%) si avvicina sostanzialmente al vino (33%) come prima scelta con i liquori (29%) che seguono a ruota. Ma la birra appare in calo, era infatti al 47% all’inizio degli anni Novanta. Dal 1992 al 2024 il vino, in media, appare stabile (nel 2005 il picco con il 39%), mentre il consumo di liquori è salito. La bevanda preferita varia in base al sesso, all’età, all’istruzione e al livello di reddito. La birra è più popolare tra gli uomini, i giovani adulti, quelli senza una laurea e con un reddito familiare annuo inferiore a 100.000 dollari. Il vino, invece, è preferito dalle donne, dai consumatori più anziani, dai laureati e da chi ha un reddito più elevato. Il liquore non è la scelta migliore per nessuno di questi “sottogruppi demografici”, tuttavia è più popolare tra le donne che tra gli uomini, tra i bevitori più giovani e di mezza età rispetto a quelli più anziani.
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