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LA VICENDA

Vino e politica, si riaccende la querelle tra Abruzzo e Toscana, nel nome di “Montepulciano”

Marsilio: “Montepulciano d’Abruzzo più conosciuto del Nobile di Toscana”. Salvini: “meglio, i toscani hanno rotto”. La risposta del Consorzio
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Il vigneto del Montepulciano d’Abruzzo, e Montepulciano, terra del Vino Nobile, in Toscana

Il vino, in generale, unisce. Ma talvolta divide anche, soprattutto quando entra, suo malgrado, dentro a qualche querelle politica, più mediatica che altro. È il caso della scaramuccia tra Abruzzo e Toscana, nel nome di “Montepulciano” (nel primo caso vitigno pilastro del vino abruzzese e della denominazione del Montepulciano d’Abruzzo, nel secondo nome del Paese che dà i natali al suo Vino Nobile di Montepulciano) innescata ieri, secondo fonti di stampa, dallo scambio di battute tra il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ed il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un incontro il cui tema principale erano le priorità infrastrutturali del territorio abruzzese. Ma che, ad un tratto, ha toccato il tema del vino, con Marsilio che avrebbe sottolineato a Salvini che “è più conosciuto ed esportato il Montepulciano d’Abruzzo che il Nobile di Toscana”. Con Salvini che, da quanto riporta il canale abruzzese “Rete8”, avrebbe risposto tra il serio ed il faceto: “ah sì? Meglio, perché i toscani hanno rotto le palle”, derubricando il tutto ad una battuta. Che, però, ai toscani non è piaciuta. “Meno male che il Montepulciano d’Abruzzo Doc esporta più del Vino Nobile di Montepulciano Docg, visto che la produzione della Doc abruzzese supera i 100 milioni di bottiglie, contro i 7 milioni del Vino Nobile di Montepulciano”, risponde con ironia, in una nota, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, guidato da Andrea Rossi all’affermazione esternata dal Governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, durante un incontro ufficiale con il Ministro Matteo Salvini.
“Ironia a parte, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano - si legge ancora - ritiene completamente inappropriata e inopportuna l’esternazione del Governatore Marsilio, dal momento che da oltre dieci anni il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e il Consorzio Vini d’Abruzzo hanno avviato un dialogo che nel 2012 ha portato a un accordo sottoscritto dal Ministero delle Politiche Agricole, allora guidato dal Ministro Mario Catania, e le regioni di riferimento. Documento di “collaborazione” che purtroppo, soprattutto sul fronte abruzzese, evidentemente non ha mai trovato troppa responsività nella pratica dei fatti e l’episodio di ieri ne è l’ennesima conferma. Quanto alla risposta del Ministro Matteo Salvini - continua il Consorzio - sarà eventualmente la politica a prendere atto di questa infelice affermazione da parte di un alto rappresentante della Repubblica Italiana. Il Consorzio tuttavia, rappresentando la totalità dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano - si legge ancora - si astiene dal fare commenti politici, pur considerando l’esternazione grave e offensiva nei confronti dei cittadini toscani e delle migliaia di aziende vitivinicole della regione che rappresentano l’Italia nel mondo e che grazie al loro impegno attirano nello Stivale milioni di visitatori all’anno contribuendo a rafforzare un comparto, quello del turismo, che rappresenta un’importante voce nell’assetto economico nazionale. Approfittiamo di questa occasione per invitare nuovamente a Montepulciano il Ministro Salvini, questa volta fuori dalla campagna elettorale, per conoscere da vicino la realtà poliziana e l’altissima qualità dei prodotti del territorio con in testa il Vino Nobile di Montepulciano”. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, spiega ancora la nota, “torna a ribadire con forza che la “querelle” con l’Abruzzo non può essere risolta solo da un lato. Proprio per questo, oltre che per la pluricentenaria storia che lega il vino toscano alla sua città, Montepulciano, ha portato avanti un percorso con la Regione Toscana fino alla modifica del Disciplinare di produzione nel 2021 con l’obbligatorietà di inserire in etichetta “Toscana”, proprio per venire meno alla confusione di mercato che si crea tra le due denominazioni riaffermando che il Vino Nobile di Montepulciano è rappresentativo di un territorio toscano e sinonimo di altissima qualità”.
Intanto, arriva anche il commento del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Mi sembra - ha spiegato - che i cittadini possano farsi un’opinione da soli della inopportunità e della mancanza di senso istituzionale. Quando si scherza, lo si fa su materie che possono, in un certo senso, richiamare a questo. Ma quando lo si fa con questa modalità ciò lascia l’amaro in bocca”. Riguardo, poi, all’oggetto che ha dato luogo alla battuta di Salvini, ovvero il Vino Nobile di Montepulciano messo a confronto con il Montepulciano d’Abruzzo, spiega una nota, Giani ha detto che “non faccio classifiche. Il Nobile di Montepulciano è un elemento distintivo della nostra produzione, è qualcosa che ha un’eco nazionale e internazionale. A me non interessa mettermi in competizione con altri vini. Il Nobile di Montepulciano è simbolo di tradizione, qualità e passione, frutto di un territorio unico. Un vino che non solo rappresenta l’eccellenza enologica italiana nel mondo, ma incarna anche l’anima della nostra regione”.
Ma è arrivata anche la nota di scuse di Marsilio: “l’incontro istituzionale che il Ministro Salvini mi ha concesso era dedicato alla programmazione relativa alle infrastrutture regionali. Prima dell’avvio dei lavori, come solitamente accade, l’ufficio stampa della Regione ha effettuato il cosiddetto “giro tavolo”, per garantire alle emittenti televisive adeguata copertura di immagini per i servizi successivi” e “purtroppo ieri le immagini, per un errore tecnico, non sono state inviate mute, come solitamente accade, ma così come registrate” ...

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