
Era già ufficiale, ora sarà reale. L’intera produzione dei Cava de Guarda Superior della Do Cava, una delle denominazioni più importanti della viticoltura di Spagna, fiore all’occhiello del Penedès, che verranno a breve immessi sul mercato, saranno al 100% biologici. Questo perché (come avevamo raccontato qui), a partire dalla vendemmia 2022, il vertice qualitativo delle bollicine Metodo Classico iberiche, che comprende Cavas Reserva, Gran Reserva e Cavas de Paraje Calificado, è stato prodotto esclusivamente da vigneti certificati bio al 100% e il conto alla rovescia, dopo 3 anni, è finito, come riporta anche il magazine britannico “Drinks International”.
“Il futuro del Cava risiede nel continuare a puntare sulla qualità e sul valore del marchio”, ha detto il presidente della Do Cava, Javier Pagés, ribadendo, così, la strategia di puntare sul biologico al 100% anche per tutti i prossimi anni a seguire. Un segmento, quello del bio, che per il Cava è positivo già da anni: nel 2024 le vendite di questa categoria di prodotto hanno raggiunto 37,2 milioni di bottiglie con una crescita del 15,24% sul 2023, e dove si segnala l’ottimo risultato dei Cava di Guarda Superior de Paraje Calificado (+13,33%, con un boom del 58,54% nel mercato interno). La denominazione - che racchiude 349 cantine, 38.000 ettari di vigneti e 6.200 viticoltori, esportando in oltre 100 Paesi - nel 2024 ha venduto in totale 218 milioni di bottiglie (-13,33% sul 2023 a causa della siccità e del calo delle esportazioni verso la Germania), con il Belgio che resta il principale mercato estero, seguito da Stati Uniti e Regno Unito.
In Italia è la Valdarno di Sopra Doc, piccola chicca del vino di Toscana tutelata dal Consorzio presieduto da Luca Sanjust, alla guida di Petrolo, e diretto da Ettore Ciancico, produttore con La Salceta, che da anni sta puntando alla menzione “Biologico” per l’intera denominazione: un progetto per il quale, però, ancora non è arrivato il “placet” definitivo, ed al quale il consiglio consortile non ha rinunciato, anche se non ancora presente nell’ultima revisione del disciplinare stesso dell’11 luglio 2024.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025