L’Italia, che è il Paese della “Dieta Mediterranea”, patrimonio Unesco e regime alimentare ritenuto il più salubre in assoluto, segna un punto di svolta epocale nella lotta contro l’obesità, diventando il primo Paese al mondo a riconoscerla ufficialmente come una malattia progressiva e recidivante. L’approvazione definitiva è avvenuta ieri, 1 ottobre 2025, con il Senato che ha confermato l’ok già ottenuto alla Camera del disegno di legge a firma del deputato Roberto Pella (Forza Italia). “Aver approvato una legge contro l’obesità è un segno di civiltà”, ha commentato, tra gli altri, il Ministro per la Salute, Orazio Schillaci. Una norma con la quale, secondo molti, l’Italia compie un atto di civiltà che va ben oltre la semplice normativa sanitaria: è un riconoscimento sociale, culturale e politico di una condizione che affligge oltre sei milioni di italiani, giovani e anziani, e che troppo spesso è stata banalizzata o stigmatizzata, afferma il Senato. Per la prima volta, dunque, vengono fissati punti fermi: l’obesità è riconosciuta come una malattia progressiva e recidivante, si prevedono campagne di sensibilizzazione, di formazione, l’agevolazione dell’inserimento delle persone obese nelle attività scolastiche, lavorative e sportivo-ricreative, un Osservatorio nazionale, e sono stanziati fondi specifici. Per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura, spiega l’Ansa, è, infatti, autorizzata la spesa di 700.000 euro per l’anno 2025, di 800.000 euro per il 2026 e di 1,2 milioni di euro annui dal 2027. Al fine di promuovere la formazione e l’aggiornamento in materia di obesità degli studenti universitari, dei medici di medicina generale, dei pediatri e del personale del Sistema Sanitario Nazionale, sono, invece, previsti 400.000 euro annui a decorrere dal 2025.
Un passo, dunque, che pone l’Italia all’avanguardia nel riconoscere il diritto alla cura e alla dignità per milioni di cittadini. Anche se già c’è chi chiede l’inserimento immediato dell’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), affinché le cure siano realmente accessibili e gratuite.
“Finalmente le persone con obesità vedono riconosciuta - afferma Iris Zani, presidente Federazione Italiana Associazioni Obesità (Fiao) - da una legge la propria malattia e il diritto ad essere tutelate; tuttavia questo risultato è un punto di partenza e non di arrivo e bisognerà iniziare a lavorare sulla programmazione delle azioni da mettere in atto, ma soprattutto sulla richiesta fattiva dell’inserimento nei Lea di tutte le prestazioni necessarie”. Come sottolinea Coldiretti, la principale organizzazione di rappresentanza degli agricoltori, è urgente avviare azioni concrete per limitare il consumo di cibi ultra-processati e promuovere una cultura del cibo sano, locale e sostenibile, soprattutto tra i più giovani. L’organizzazione propone una strategia nazionale condivisa tra istituzioni, scuole e famiglie, che metta al centro l’educazione alimentare e il benessere. Centrale in questa visione è il rilancio delle mense scolastiche come luoghi di formazione alimentare, con l’introduzione sistematica di prodotti stagionali e di filiera corta, azioni portate avanti dall’introduzione del “Manifesto per l’educazione alimentare nelle scuole” (WineNews ne ha parlato qui) e dalle attività di Campagna Amica, che coinvolgono studenti e famiglie nei mercati contadini e nelle fattorie didattiche. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel biennio 2022-2023, quattro adulti su dieci in Italia sono in eccesso ponderale: tre sono in sovrappeso e uno è obeso, con conseguenze significative sulla salute pubblica e sui costi sanitari.
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